martedì 7 ottobre 2014

Eserciti di riserva.

Una ragazza curda ha fatto da bomba umana, la kamikze contro un acquartieramento di miliziani del IS. Non era una delle cristiane yazide, rapite e schiavizzate; è stata definita una combattente curda. In precedenza, dopo una battaglia vinta dai miliziani del califfo, tre donne curde erano state "giustiziate" attraverso il rituale della decollazione-macellazione col coltello, la stessa praticata sui prigionieri nemici, sugli ostaggi non riscattati. Il ripetersi dei rituali barbarici, per noi che bombardiamo indiscriminatamente dal cielo, rivela una comunità di "cultura o subcultura" omogenea ed indipendente dai principi religiosi professati: non solo gli arabi praticano il martirologio, ma anche i Curdi senza patria, gli uomini come le donne. Anche noi uccidiamo "razionalmente" a distanza, ma soprattutto, razionalmente mandiamo avanti truppe di( senza ) terra, ( male ) armati da noi che, sul terreno, non vogliamo correre rischi, dal momento che in ballo c'è, per ora, il controllo politico, per delega, di zone strategiche, ma non lo sfruttamento dei pozzi petroliferi. Per cui, avanti gli altri, ciascuno dei quali pensa di avere una motivazione personale od etnica a sacrificarsi per noi.

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