venerdì 5 dicembre 2014

Roma capoccia.

Le schermaglie per far mostra di essere offesi cominciano ad anticipare le inchieste sulla risaputa cupola romana. Le Coop. Si costituiranno parte civile, ma forse saranno parte nei processi in un'altra veste. In questo caso lo stupore, lo sgomento e lo sdegno, pubblicamente ostentato costituiranno lo schermo contro le - sempre eventuali - prove. Il copione non muta. Un fenomeno così abnorme ed evidente che anch'io, nel mio piccolo, conoscevo e che tutti, negli ambienti romani collaterali alle "imprese", discutevano senza nessuna reticenza, erano ignoti ai rappresentanti dei vertici politici che si spartivano equamente il soufflé degli affari. Mi sembrabo la mamma di Ragusa che portava suo figlio a scuola - "come sono pronti a giurare i compaesani" - e che solo le telecamere non hanno ripreso. I tanti mariti cornuti. Uno dei numerosi figli di Giuseppe De Rita è stato nominato Presidente del Censis: la nomina andava necessariamente fatta in questi giorni. Il sommo sacerdote della sociologia della nazione, disturbato dalle insinuazioni sul possibile conflitto di interessi, ha premesso: "sono tutte cazzate!". Non c'era bisogno di questa ulteriore perla di saggezza socio-familistica; lo sapevamo già e, se non lo denunciamo sistematicamente, è perché speriamo, in un modo o nell'altro, di entrare a far parte del gioco e trarne qualche beneficio. Al massimo, quelli minori. Il cardinale Tarcisio Bertone ha festeggiato i suoi ottant'anni nel suo attico di settecento metri quadrati piu terrazzo panoramico che quasi esce dai confini vaticani. Il suo "appartamento" sovrasta, nel palazzo di santa Marta, la stanzetta del pampa-Papa, definito dai prelati europei "un contadino" e del suo Segretario di Stato. Chissà se Ratzinger è stato invitato e se ha partecipato ai festeggiamenti. Benedetto XVI è diventato quasi un anti-Papa, cercato e consultato da tutta la prelatura che lo elesse in competizione con Bergoglio, la volta precedente e, secondo la vulgata romana, molto ben selezionata e prodotta per le pasquinate moderne, accentra ancora la gestione della politica conservatrice che si è deciso di sostituire gesuiticamente. La natura eccezionale ed impropria dell'elezione di un gesuita a quel soglio, che deve invece difendere "perinde ac cadaver", ha un significato che ci si guarda bene dall'investigare, mentre i conservatori ne hanno perfino messo in dubbio la legittimità canonica d'elezione. Ma, per rimanere nella festosità bertoniana, vanno citati i banchetti raffinati, le stoffe preferite dal presule che sciamavano per tutta la casa, dipanandosi per quei corridoi, lungo i quali - ha detto qualche spiritoso - Bertone compie gli anni, tanto sono lunghi. Dunque, il Vaticano, ad onta della sua natura giuridica di Stato assoluto, è invece una sentina di figure ivi stipate, ma incongrue - almeno apparentemente, nella loro raffigurazione pubblica - nella quale il potere è ripartito e contrapposto, non come in qualsisi democrazia, ma in una compagine dei poteri, degli affari e della ambizioni della frastornante "ecclesia". Insomma, la Roma "laica" e politico-amminstrativa e la sua cittadella divina, si assomigliano tanto,da sembrare l'una la sovrapposizione dell'altra.

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