lunedì 15 dicembre 2014

Istantanee fredde.

Alcuni flash, da regioni remote, hanno caratterizzato la giornata odierna; il sequestro di golosi avventori di un emporio Lindt a Sydney e la sparatoria che ne è seguita, che ha visto quattro feriti e due morti: un ostaggio e il sequestratore. E' la seconda manifestazione di guerra decentrata, in tre settimane, portata dagli islamisti nel territorio delle potenze ostili, ancorché apparentemente estranee alle dinamiche delle loro regioni. In realtà, gi australiani partecipano a tutte le iniziative belliche nord americane, fin dalla seconda guerra mondiale, assieme, oggigiorno, con i più strampalati e nuovi alleati degli Stati Uniti. A conferma di questo asse, testimonia l'intervento in loco di un reparto di marines, addestrati alla reazione contro il terrorismo. Per quel che riguarda la popolarità degli australiani presso gli islamici, posso testimoniare dell'attentato devastante che colpi la "loro" spiaggia, in Indonesia, proprio quando stavo per visitarla, durante un mio soggiorno. La guerra simmetrica, non asimmetrica come si dice, continua e gli islamisti la portano in partibus infidelium, tramite i loro residenti sui territori "nemici", risvegliati dal loro "sonno" dalla Jihad, in ogni parte del mondo. Giulietto Chiesa, inviato speciale della Stampa e dell'Unità, è stato arrestato in Estonia, dopo aver partecipato ad un convegno sulla "Russia, nemica dell'Europa?" Oggi si sarebbe dovuto spostare a Mosca. Cosa avrà detto Giulietto Chiesa? Che"l'alternativa c'è", come va predicando e soprattutto illustrando sul suo blog? E' probabile. Quando sarà liberato - spero - potrà ragguagliarci con la consueta ricchezza d'analisi. Ma l'arresto, se non è sostenuto da un'ipotesi spionistica fondata - come, per certi versi, per quanto lo ritenga improbabile, non mi sento di escludere del tutto - il suo arresto sarebbe da ascrivere all'involuzione post democratica di paesi satelliti, non importa di chi, timorosi anche dell'analisi, esposta in ogni dove con franchezza, di un giornalista. di un giornalista di grande esperienza. Come se non bastasse, ieri, il neo sultano confessionale Erdogan, ha fatto mettere in vincoli numerosi giornalisti che, "corrotti" dal senso occidentale per la libertà di espressione, lo avevano sistematicamente criticato. Erdogan che sfrutta il modernismo di pochi grandi centri turchi ed un'evoluzione tecnocratica - soprattutto di Istanbul - fonda invece il suo ormai lunghissimo potere sulla pancia borbottante del popolo devoto, in una nuova versione del feudalesimo politico, civile e sociale. La Turchia non può e non deve poter aderire alla Unione europea; il suo sentimento profondo è troppo diverso e lontano dai principi della razionalità su cui dovrebbe basarsi la nostra civiltà, antropologicamente diversa. Il pampa-Papa stesso, sia pur sul versante religioso e culturale, lo ha riaffermato, inchinandosi, mentre lo abbracciava, al Metropolita Atanasio, metropolita cristiano di rito orientale e tenendo la testa ben eretta, durante il colloquio con il sultano, pur non essendo - credo - un seguace del laicista Kemal Ataturk, a sottolineare un'alterità nei confronti di una grande potenza territoriale, avvertita, però, come potenzialmente ostile.

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