domenica 28 dicembre 2014

Lungo un percorso accidentato.

Il jobs act di Matteo Renzie, a tutele decrescenti nel tempo per tutto il mondo del lavoro che rimarrà, dopo i contratti atipici e l'occasionalità dell'impiego, vedrà uno sfarinamento progressivo e sistematico della chiamata ( sostituirà di fatto - o se ne varrà - le agenzie di lavoro interinale e omologherà l'operaio e l'impiegato senza padrini, all'extracomunitario, generico anche se laureato ) e una contesa crescente fra i ranghi bassi del neo proletariato per assumere i caratteri che il padrone esigerà da lui. Le tutele "crescenti" saranno custodite da un rigido sistema di conformità ai comandi e alle prassi, che, ovviamente, prevederanno la piena utilizzazione dei "fedeli famigli" in ogni circostanza e luogo dell'ambito o dello scacchiere aziendale. A questa prospettiva ingannevole di stabilità tellurica si acconceranno, con diverse modalità personali ( quindi anche in peggio ) e caratteriali quasi tutti, creando così, più che una "squadra" un sistema ed un modello servile. Per altro, la vita è sogno e quando i più traditori e scherani si affaccieranno sulla soglia del "loro" Signore e gli chiederenno: " che cosa mi darai?", si sentiranno destinare un equivalente rammodernato della "Torre". Il lunghissimo snaturamento delle condizioni di lavoro, che ha visto il contributo di tutti i soggetti politici e sociali ed avvelenato la pratica quotidiana di tanti onesti prestatori d'opera, è giunto ad un passaggio cruciale o, ad essere meno pessimisti, ad una nuova strada delle doglianze preparatorie ed adattatorie, a far asfaltare la quale si prodigano tutti e, con maggiore malignità, coloro che si propongono di affiancare ed eventualmente di sostituire gli stradini all'opera. Ovviamente, questo percorso e queste intenzioni possono e dovrebbero essere contraddette, in primis dai destinatari organizzati e in secundis dai loro rappresentanti che, però, non si possono, da tempo, scegliere. Anche la "moralità" della politica - a parte gli esiti all'incontrario che manifesta - ha concorso e concorre a irrigidire i contegni, mentre la moralità sottostante resta la medesima che pria. Avremo occasione di riparlarne.

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