domenica 28 dicembre 2014

Disastri annunciati.

L'interregno di fine anno viene spesso rimpito da tragedie del mare e dell'aeoronautica. Le condizioni climatiche peggiorano la situazione perché impediscono o ritardano i soccorsi. ma all'origine degli incidenti sta l'improvvisazione del personale di bordo che viene ingaggiato, sotto costo, attraverso le agenzie di lavoro interinale, spesso fra persone che hanno già prestato servizio sui navigli, il che, invece di aumentarne la conoscenza, ne alimenta la superficialità. D'altra parte, il lavoro del marinaio occupava un tempo tutta la vita e della conoscenza del mare faceva la sua forza. Oggi, invece, sia sui traghetti, sia sui piroscafi da crociera, il personale è costituito in gran parte da occasionali, che fanno gli inservienti, gli aiutanti di macchina e gli intrattenitori. I mezzi di trasporto o sono troppo complicati per questi operatori o sono più spesso obsoleti, poco più che carrette che, in inverno, mostrano tutta la loro fragilità, alla quale non si riesce ad ovviare. E' un fatto che i disastri più grandi, nei nostri mari, avvengono a cavallo delle festività natalizie, quando i mezzi sono sotto pressione e questa non può essere una fatalità. Nel trasporto aereo, dopo la deregolamentazione delle tratte, l'apprestamento delle flotte - spesso sottomarchi delle compagnie ufficiali o dismissioni parziali di flotte di Paesi poco organizzati o in crisi sistemica -, la loro manutenzione, l'assegnazione dei piloti, spesso reclutati fra quelli in cassa integrazione delle compagnie mondiali, che rischiano di perdere il brevetto per carenza di ore di volo, la sicurezza, da anni, è molto diminuita. C'è stato un recupero, dopo una serie di incidenti, ma la situazione resta precaria. Per quanto riguarda la Garuda o Indonesian air lines, non sono nuove le situazioni critiche, soprattutto sulle linee interne. Mentre le tratte turistiche sono salvaguardate, quelle nazionali sono servite da aerei desueti, spesso in avaria. Io stesso viaggiai su uno degli ultimi tre DC9 in servizio, fra Jakarta e Java, che, con un solo motore, di notte, dovette per due volte faticosamente, tornando in quota, riaffacciarsi sulla pista di atterraggio. Una specia di jobs act dei mari e del cielo, prossimamente sui nostri schermi.

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