giovedì 25 dicembre 2014

Le scelte interpretative della parola.

Oggi, il pampa-Papa non ha pronunciato il Buon Natale! in cento lingue e non ha rivolto un particolare pensiero a Roma e all'Italia. Era ora. Il cristianesimo è universale e, basandosi, su un'ipotesi sempre contraddetta d'amore, non può che avere a cuore l'esssre umano e soprattutto quello in fieri che l'infanzia prevede e che la celebrazione della nascita rappresenta. Poi, può diventare mera ricorrenza sociale, ipocrita, reciproco "riconoscimento", mentre, se mai si potrà postulare l'homo novus, lo si dovrà arricchire di amore e di sicurezza che non vengano traditi subito. Ha fatto bene, dunque, Francesco, a ricordare i tanti bambini maltrattati, abusati e uccisi: bambini e basta, a cui, quando sopravvivono, sono impressi i marchi della disperazione e dell'apatia morale. Ha toccato il senso della predicazione cristiana ( sulla prassi è meglio sorvolare ) e, per una volta, la parola non è stata l'aperitivo prandiale del Natale e della Festa. Qualcuno fa notare che ha inscritto questa specifica e forte denuncia nell'alveo della tradizionale dottrina cattolica. Un punto in comune con questo o con quello non fanno una visione totalmente condivisa. Non poteva comunque essere diversamente. Ogni voce che si leva a difesa dei piccoli non può che essere fatta propria.

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