lunedì 15 dicembre 2014

Olimpici scenari.

L'Italia con le pezze al culo che forse l'anno prossimo conoscerà l'insediamento dei commissari europei, si scopre olimpica e si candida ad una manifestazione, non solo romanocentrica, ma genericamente nazionale, con particolare riguardo all'area centro-meridionale del Paese. Da Firenze a Napoli. Se non è un programma di insediamento e sedimentazione elettorale e clientelare, qualcuno dovrebbe rispiegarmi la storia recente della nazione e delle sue corrotte burocrazie, ma, d'altra parte, chi ritenesse di fare il restyling di Firenze, Roma e Napoli, con i soli fondi dell'agonismo mondiale, dovrebbe fare i conti con la realtà. Ma la realtà viene gonfiata, deformata, sottovalutata e irrisa in nome di una nuova rinascita littoria ed affaristica. Il bolso e ignorantissimo toscanello proietta in un futuro lontano il balsamo per una divaricazione sociale che, per quell'epoca, sarà assodata e spera - non senza fondamento - di donar svago ai reietti, appalti alla mafia e agli affaristi riuniti in cosche, anziché nei Rotary club, di incrementare il turismo in alcune città d'arte. Questo è l'unico obiettivo perseguibile. Non è detto che l'organizzazione dei Giochi porti beneficio all'economia: in Corea del sud e in Grecia, ha aggiunto debiti ai debiti, probabilmente anche a causa delle tangenti corruttive. Possiamo seriamente pensare che da noi possa andare diversamente? Potremmo invece seriamente pensare che l'indizione dei Giochi serva a rifinanziare i comitati d'affari improvvidamente scoperti da una magistratura risvegliatasi o attiva ed efficace secondo imput e squilibri istituzionali da riequilibrare. Soprattutto, in questi termini, quella romana. Dopo l'Expo' a Milano, che fine più grigia ed ingloriosa non poteva fare, coniugando l'industriosità meneghina con la finanza mafiosa, entrambe a braccetto ed internazionali, il nord resterebbe escluso dall'olimpicità nazionale, ma anche il sud più periferico, rappresentato dalla Puglia e dalla malandata Calabria, dove gli sport marittimi potrebbero trovare una felice espressione, sempre che, durante le gare, non vengano aperte le chiuse delle fogne a mare. La Sardegna è stata citata, fra le regioni da coinvolgere, la Sicilia no. Probabilmente le regate si svolgerebbero in Costa Smeralda, mentre la mafia con pedigree sarà, da Roma, nei punti strategici di tutta l'organizzazione. Il fantasioso Renzie stimola la fantasia, me ne rendo conto. Se ci sarò, però, andrò a rivedermi queste note, per verificare se, alla luce di una piccola, ma documentata esperienza delle simil strategie politiche di questo trasandato Paese, non ci avrò azzeccato. Olimpiadi o non Olimpiadi, in un lontano futuro, mi risulta chiara, invece, la pericolosa sub-cultura di questo cretinotto, che, non per particolare acume machiavellico, ma per personale adesione alla cultura dei cori da stadio, sta menando per il naso un'Italia complice e, come sempre, imbelle.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti