lunedì 29 dicembre 2014

Meteore di insensatezza.

La progressiva deprivazione neuronale, la resistenza del resto del corpo, la confusione dei gesti, delle parole, le invocazioni di aiuto, il coraggio che si cerca in nome di un silente Signore o Dio che si voglia appellare. La fobia del buio, evocatrice della morte, il regresso nei gesti elementari, la solitudine, il passatempo della ripetitività dei gesti, i riferimenti perduti e il senso dell'abbandono, preludio del tuffo nel nulla. La confusione che prelude all'insensatezza. Eppure le affermazioni slegate non sono originali, sono ripetizioni fuori contesto di amarezze, disillusioni, presa d'atto contraddittoria con i principi, tenebrosi e punitivi, in conflitto con le capacità critiche, di cultura con cui confrontarli, di esperienze attraverso le quali emanciparsi, quando questi strumenti, a loro volta caduchi, duellavano con le emozioni. Una nuova ed ultima impotenza ed inabilità del raziocinio di fronte ai contributi disordinati del più vasto contesto, non dissimile da quella che ha accompagnato, a fortiori, tutta la vita. Un caos riemergente, un attimo prima di rientrarvi.

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