lunedì 29 dicembre 2014

La lotteria del possibile.

L'ILVA di Taranto ritornerà allo Stato - sempre che l'Unione europea faccia finta di non accorgrsene - e, dopo un piano di risanamento a spese pubbliche - che ci sarà puntualmente conteggiato in sede di rientro dal deficit - tornerà ai privati. Come l'Alitaila dei "patrioti". Quello che resterà immutato sarà il tasso d'inquinamento dei vetusti stabilimenti, mai aggiornati secondo le normative internazionali, per ragioni speculative e che non saranno aggiornati dallo Stato "risanatore", per ragioni di bilancio. i sindacati che manifestarono contro l'iniziativa giudiziaria, a tutela della salute di cittadini, interessati da un numero di neoplasie doppio rispetto a quello nazionale. Riavranno pane e tumori. Altro che catene da cui liberarsi, povero Carlo Marx, si prende - almeno in Italia - quel che c'è, finchè i respira. E' una condizione drammatica, dirà qualcuno. E' soprattutto una condizione esistenziale, dico io. In Grecia si tornerà a votare, Costituzione alla mano. Siamo più avanti noi che l'abbiamo mangiucchiata come topi e semidivorata nelle sue parti più appetitose, come faine. I mercati borsistici crollano. Perché si votarà? Stranezze finanziarie. Che non c'azzecchino per niente con la democrazia? Comincerà subito il lavorio ai finachi della superstite popolazione greca, al netto dei suicidi, delle morti per inedia e per mancanza di cure mediche,e, soprattutto, sugli incaricati in loco della conformità ai voleri della Troika in quel piccolo e disastrato Paese, per sterilizzare, uniformare, rendere inutile per i suoi soggetti, i cittadini, quelle elezioni. l'ultimo candidato mancato alla presidenza è stato l'ex commissario europeo che, allora, non si accorse dello sttao comatoso delle finanze patrie, impegnato com'era a "commissariare" quelle della Finlandia. Un bel ribaltone metterebbe in crisi e porterebbe alla rimozione di questi "commissariucoli" alla Matteo Renzie, che, fuor di binario dimostrrebbero subito di non saper governare il "mezzo", cioè la nazione e, su questa incapacità, non potrebbero più meditare di fondare un comodo e ventennale potere. Le aggressioni gratuite per strada, talvolta le risse e le violente contese verbali stanno diventando consuetudinarie lungo le nostre strade. La lite è quasi sempre la conseguenza di una reazione della vittima, proditoriamente ed inopinatamente aggredita. Prendersi due cazzotti incrociando un viandante, venire spintonato e poi aggredito, en passant, rientra fra le possibilità. Probabilmente, all'origine dell'intenzione, interiormente meditata, consegue un atteggiamento, un'immagine di sé "provocatoria" dell'aggredito, che non viene derubato o intimidito, a meno che non accenni a reagire, ma solo percosso, per "motivazioni" generiche note solo all'itinerante "autovendicatore". E' la lotteria delle rivalse, dell'occasionalità delle possibilità, di rado positive.

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