martedì 11 novembre 2014

Voci che resteranno inascoltate in occidente; ma Il mondo non è univoco.

Mikhail Gorbachev è andato a Berlino a lasciare le sue impronte sul muro celebrativo che aveva ingenuamente abbattuto; lui e non altri. E’ tornato per dire che una grande occasione è stata perduta; che l’Occidente porta una grande parte della responsabilità di quell’occasione perduta; che si poteva costruire un mondo di pace e di giustizia e invece, in questi 25 anni, si è costruito un mondo di guerre e di ingiustizie crescenti; che tutto questo è accaduto anche perché i vincitori hanno abusato della loro forza e hanno rotto la bilancia della giustizia, scatenando la violenza contro coloro che tentavano di resistere al sopruso. Ha detto anche, Gorbaciov, che intendeva difendere Putin, perché difende più di tutti gl’interessi legittimi della Russia. E ha invitato a leggere con attenzione il suo discorso di Sochi perché contiene molte cose giuste, di cui l’Occidente deve tenere conto se non vuole che il peggio sopravvenga. Ha detto, Gorbaciov, che siamo giunti a un crollo di fiducia, in un mondo che è ormai nel caos, e che bisogna tornare là da dove si era partiti, verso un’idea di casa comune europea e di sicurezza comune , perché non ci può essere sicurezza comune se qualcuno pensa di procurarsela a scapito degli altri. Che cos’è, l’allargamento della NATO, se non questo? Ecco sarebbe stato questo un modo giusto di celebrare la caduta del Muro, e di condividere con i nostri compatrioti tedeschi (in Europa sono nostri compatrioti, anche se spesso hanno fatto di tutto per farcelo dimenticare) la giustificata gioia per la loro riunificazione. Invece abbiamo dato, ancora una volta, il peggio di noi stessi, dimenticando che il mondo esterno all’Occidente ci guarda con occhi torvi e risentiti. E che è pieno ormai di protagonisti che non possono più essere rapinati, anche se noi restiamo, per ora, i più forti.

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