lunedì 10 novembre 2014

Soldi da impiegare al tempo della crisi. Provenienze e scopi.

Il mondo del pallone italiano va forse internazionalizzandosi, ma non sembra farlo in modo rassicurante. Se Joe Tacopina che, in settimana, deve sganciare sei milioni di euro, è già in rotta di collisione con il socio più ricco della sua cordata, Joey Saputo, il brianzolo magnum Ghirardi ( avete visto che bella moglie ha quel bombolone simil-Gaucci? Le donne sì che sono capaci di amore..), risentito per non essere stato designato da un tribunale amministrativo all'Europa league ( che gli avrebbe apportato un bel po' di milioni )è ora all'ultimo posto in classifica e medita di vendere la società sportiva. A chi? Al petroliere Taci, già rinunciatario, con un fax all'acquisto del troppo indebitato Bologna f.c. nel 2009, quando aveva già incontrato il Sindaco. Ma, guarda..guarda,a contenderglielo ci sarebbe Massimo Zanetti, condotto per le redini dal plurirespinto d.s. Baraldi, che del Parma tanziano fu dirigente. Ma come, Zanetti: Bologna o morte! è già in rotta verso Parma? Chi o che cosa lo spinge? Si è improvvisamente rimbecillito? Poco probabile. Lo scippatore dell'impero del caffé è persona troppa scaltra e speculatrice ( come dev'essere anche Baraldi ) per rivelarsi per quello che voleva dissimulare di non essere, per ripresentarsi subito all'assalto del campionato di calcio, su una sponda diversa, ma, a sua volta, franante. Soldi da sottrarre al fisco? Forse anche Tanzi perseguì lo stesso scopo prima d'infrattare tutto il capitale in un rimasto sconosciuto paese sudamericano. Oppure scopi lucrativi - certamente - ma meno evasivi? Dopo l'ingresso del pendolare - dall'Indonesia - Thoir all'Ambrosiana internazionale e di Joe Tacopina - da New York - al Bologna f.c., c'è da chiedersi quale sia lo scopo recondito di tanto investire in una Paese di conventicole, poco ricettivo e corrotto come l'Italia. Gli statunitensi/canadesi, già rilevatori ( in parte ) dell'oneroso pacchetto azionario della Roma a.c., da Unicredit, che l'aveva ereditato da Geronzi, ci riprovano con il Bologna. Un collega di Tacopina, che cinque anni fa aveva cambiato identità - come la legge statunitense consente - ha insinuato che l'italo-americano avesse in animo di mettere al sicuro, in un'attività complessa, le sostanze che la giustizia americana si riservava di verificare; accusa respinta con una scrollata di spalle. Speriamo che sia un investimento vero, salvo verifica e, casomai, a termine, perché gli altri puzzacchiano e Taci, ad esempio, non sarà attaccato da nessuno, se è vero che aveva "pestato" personalmente un giornalista, reo di aver parlato male di lui.

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