sabato 22 novembre 2014

Disagi.

“Non mi ricandido. L’ho deciso. Se arriviamo al 2018, io non mi ricandido. Non vedo l’ora di uscire di qui, per non avere più a che fare con queste merde“. Il deputato del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista si sfoga con l’agenzia Dire e ribadisce un’idea che ha espresso già altre volte (per esempio nella primavera scorsa). Il parlamentare M5s ripete quello che dice da mesi: ha il sogno di “fare il reporter. E lo farò, perché se la legislatura dura fino al 2018, io non mi ricandiderò”. Lo sfogo del deputato M5s a Montecitorio arriva al termine dei lavori di Montecitorio, a fine settimana. “A noi ci possono dire che siamo ingenui – dice – e cazzate comunicative ne facciamo, come no. Ma non siamo come queste merde. Io non ce la faccio più a restare. Non vedo l’ora di andare davanti a una telecamera e fare un video in cui dico: ‘Eccomi qua, in questi anni ho fatto tutte queste cose, ho fatto risparmiare allo Stato 300mila euro. Ora però, me ne vado’. Voglio tornare a fare il giornalista, il reporter, voglio stare tra la gente”. L’attacco è in generale agli esponenti degli altri partiti: “I politici – afferma – vanno in televisione, fingono di avere a cuore i problemi delle persone. Poi vengono qui e non fanno altro che parlare dei cazzi loro. Li ho sempre sentiti occuparsi solo di affari, correnti e correntine, posti. Di quelli che stanno fuori dal palazzo, non gliene può fregare di meno. Le persone dovrebbero informarsi di più e invece finiscono vittime di un sistema che si regge sui mass media che prendono soldi dal potere“. Così si è sfogato il parlamentare 5S. Speriamo che non ci ripensi e che possa trovare accoglienza nell'ambito giornalistico che gli sta a cuore. Lo stimabile deputato non ha ancora trovato il suo "ubi consistam" e, finché lo cercherà, ne resterà sempre inappagato. Il lavorio sulle alleanze, le correnti sui "cazzi propri e loro" io l'ho conosciuto nell'ambito del sindacato, dal quale ho tratto molti elementi per capire la politica, che, a sua volta, agisce, brigando, nell'alveo legale-istituzionale che è lo shaker per la formalizzazione del potere. Il generoso pentastellato avverte probabilmente la sua alterità, incongruità e, purtroppo, inutilità, in un alveo che tende disperatamente a demonizzare. Ma i demoni, se ci sono, non si rivolgono contro di lui, che è puro, estraneo; fanno del male agli inermi che concretamente gli si oppongono, brigano per presunta convenienza contro simboli sacrificali, interpretano i tecnicismi della violenza, psicologica e poi chissà? Se riuscirà a fare il reporter - come gli auguro - dovrà essere free-lance, se vorrà riferire e documentare la cruda ed essenziale verità, ma troverà - proprio perchè i gazzettieri sono finanziati e veicolati a prestigiose ed abusate carriere - chi gliela pubblicherà? Conta di trovare personalità meno olenti, libere dai condizionamenti del recupero sulla sfiga, dagli "idola imperi", dal conformistico, scimmiesco, spirito di imitazione che li relegherà partitamente fra i perdenti di una gara già decisa, a mutare gli esiti della quale non soccorrerà neppure la peggiore cortigianeria e il più miserabile spirito di tradimento. Ammesso che tu sia sincero, pensaci bene; fatti almeno due legislature per sommare una pensione che gli altri non avranno neppure con quarantadue anni di contribuzione. Dopo potrai far finta di cavalcare i tuoi ideali, o cavalcarli sinceramente, constatando amaramente che i tuoi esiti saranno sempre parziali, menomati "geneticamente" dalle prassi reali degli ominidi in società. Ti resterà, a questo punto, la fuga nell'idealismo utopistico, al quale potrai votarti, salvo constatare, anche in quell'ambito, la permanenza, rimossa e dissimulata, degli stessi vizi da cui cerchi, senza deciderti all'anacoresi, di evadere. Il resto è merda.

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