giovedì 13 novembre 2014

L'evoluzione atemporale.

Philae, nome scelto da una studentessa milanese nel 2004, si è posata su Rosetta ( dalla stele etrusca, troppo breve per decifrare la lingua di quel popolo rimastoci ignoto, tranne che per talune sue espressioni artistiche, ma da cui è disceso il latino, come si evince dal Kneve Tarke Rumax= Gneus Taquinius Romanus )e, da 511.000.000 km di distanza ha cominciato a trasmettere immagini. Dovrà perforare con i suoi alambicchi da laboratorio una superficie di terriccio, sotto la quale c'è il ghiaccio semi primordiale, che dovrebbe conservare, però, elementi non ancora trasformati dal sole e risalenti a 4.600 miliardi di anni fa. L'impresa è europea, la sede in Germania, la direzione tecnica e scientifica è italiana; buona parte degli strumenti di rilevazione e di analisi della sonda sono frutto delle nostre competenze, i fondi sono comunitari, proporzionalmente conferiti. Mentre ci addentriamo in uno studio che sarà certamente multigenerazionale, alla scoperta, a ritroso, delle origini della vita, di cui siamo una parte, una espressione evoluta ma del tutto analoga alle sue componenti costituenti,dai pesci agli animali superiori, con vicinanze genetiche ai topi ed alle scimme da lasciare esterrefatti. Più intelligenti e collaborativi, quando occorre, i topi, più dispettose le scimmie, che però sono creative; ad esempio, cantano nelle foreste del Borneo dove sono chiamate dai nativi Orang tang, l'uomo che canta. Comunque sia e sia pur su base teorica, matematica, chimica, se volete "spirituale", mentre andiamo alla ricerca dei nostri fondamenti, continuaimo imperterriti a praticare l'ambizione di un attimo, il dolo, la violenza, la pantomima delle relazioni sociali, esattamente come fanno gli animali nei loro branchi, nelle loro comunità, se, come noi, sono animali socievoli ( si fa per dire ). La concretezza di quel nucleo ha prodotto una mirabilia di colori e di sensazioni ingannevoli, di fronte alla natura inconfutabilmente crudele e, nella nostra storia culturale, piuttosto stupida. In fondo è un viaggio destrutturante degli elementi microscopici e sub, microbici e infinitesimali, al termine del quale i portati psicologici, filosofici, morali non subiranno mutamenti, se non in interiore homine. Come già accade. Tutto quello per cui, in forme cerimoniali, formali e legali, combattiamo per il breve lasso - cosmologicamente inavvertito - della nostra vita, tutte le imitazioni comode e scientifiche dell'etologia alimentare, tradotta in prestigio, influenza e potere, i vantaggi di uno sputo insignificante nel cosmo, ci ritornano in un occhio se prodotti controvento, ma, come in una tragedia greca "siamo condannati" a continuare ad infliggerceli. Le religioni, da questa piccolezza fanno discendere i loro miti, ma se di religione si può parlare, sempre comunque basata sull'ignoranza, si può immaginare una religione cosmica o un processo matematico al termine del quale potremmo giungere ai numeri irrazionali e vedremmo cadere nell'assurdo ogni mal riposta speranza, perché non vedo come il mondo, che a malapena intravediamo, possa finire in un inesistente momento, da noi e solo da noi calcolato, mentre la materia, al di fuori del nostro sistema solare, si espande senza limiti. Perché proprio noi e solo noi, in forza di una cultura mitologica tramandata, dovremmo - almeno in questi termini - essere dotati di senso ed immaginare che qualcuno, qualcosa ci osservi?

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