sabato 29 novembre 2014

Cronache vandeane.

Da oggi, con l'inaugurazione avvenuta in pompa magna, quella che fino a poco tempo fa era "Casa Gramsci" a Torino è diventata a tutti gli effetti un albergo a quattro stelle. Antonio Gramsci visse in questo stabile, prima di proprietà del Comune, dal 1913 al 1922. Il Comune per fare cassa, qualche anno fa, ha pensato bene di vendere lo stabile ad una immobiliare internazionale dopo aver provveduto a sloggiare gli inquilini degli alloggi popolari. Primo fautore dell'operazione immobiliare fu Sergio Chiamparino, allora Sindaco della città . Sullo stabile rimane solo una lapide a ricordare quello che è stato un grande intellettuale, l'italiano attualmente più letto e studiato al mondo. "Casa Gramsci" invece che mantenere la destinazione originaria o ospitare un centro culturale, di studio del pensiero, è diventata così un albergo di lusso. Ne è stata sloggiata la qualità del suo ragionare, raffinatissimo e molto poco italiano, che Gramsci esercitò in quelle stanze. Da questa estraneità è derivata la sua sfortuna. Gramsci non ha frequentato alberghi a quattro stelle, come invece fanno tanti suoi sedicenti epigoni e neppure con i loro soldi, ma era incommensurabile rispetto a quasi ( voglio sperare ) tutti coloro che frequenteranno quelle modificate strutture e che forse non si interrogheranno mai sul significato di quella iscrizione.

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