sabato 29 novembre 2014

Italia mia, benché il parlar sia indarno..

Hammerfest 2014, a Carugate, hinterland triste e grigio di Milano, al suono della musica rock. Il potere bianco si riunisce in una delle sue potenziali capitali, desertificata dell'industria, di gente bolsa e un po barbara, come gli organizzatori. Si ritrovano da tutto il mondo, all'uscita 14 della tangenziale est, per vedersi, felicitarsi, grugnire qualche bestialità. Tutto alla faccia del civile Sindaco milanese che non ha poteri autorizzativi e non può opporsi a questi raduni nibelungici e popolari, che esercitano un'attrazione crescente sul proletariato delle periferie. Sulla riemersione del fascismo in europa e nel mondo mi propongo di ritornare con riflessioni non improvvisate, il fascismo che non è mai stato annientato - d'altra parte una democrzia non può proporselo - e che riemerge ( dopo essersi dissimulato nelle correnti di tante formazioni, socialiste comprese), per la mancanza di miti positivi, dei quali si propone quale surrogato amaro. Beppe Grillo dice di essere stanco di espellere, uno dopo l'altro, tutti gli eletti del suo movimento, che non si accontentano di maturare una pensione, ma vogliono godersi un po' la vita con lo stipendio da parlamentare. Le esecuzioni si succedono in rete, dove una masnada di sfigati non eletti non può che sanzionare la fine della baldoria per i sicari che hanno incaricato, ma che non sembrano poter apportare un mutamento nella loro vita e neppure soddisfarli con la rovina degli invidiati. Basterebbe una onesta e organizzata opposizione pubblica agli intrighi di potere e di illecito arricchimento della politica, al netto dello stipendio pieno, che non è certo l'obiettivo massimo dei feudatari correntizi delle diverse morfologie rappresentative. Gli atteggiamenti divergenti sono utopistici e potenzialmente dittatoriali e bene fanno - quali che ne siano le motivazioni interiori - i deputati e i senatori a contestarle. E' il compito che la Costituzione democratica gli assegna. La legge italiana è bifronte. Nel caso dei farmaci generici stabilisce che il principio attivo che devono contenere può oscillare dall'80% al 120%: secondo voi quale sarà la percentuale applicata dal produttore? Sugli eccipienti, che interagiscono col farmaco e con la biologia e la chimica del corpo che li deve assimilare, non è previsto nulla. Infine, le aziende produttrici dei farmaci generici, dalle più quotate alle più improvvisate, ne contrattano con le farmacie che li vendono, il prezzo. I farmacisti saranno farmacisti o bottegai? Non bisognerebbe porli davanti al dilemma, ma il fatto solo che le lobby di categoria abbiano certamente sortito questo compromesso, non depone a favore del simbolo galenico. Il 12 Dicembre la CGIL; con l'aggiunta della UIL andranno a sciopero generale congiunto, ma io ho l'impressione che la CGIL non faccia sul serio. Per quanto riguarda la UIL è certo. L'iniziativa è sterile sul piano nazionale e manca un coordinamento, che sarebbe per altro tardivo, con tutti i Paesi U.E. tranne tre o quattro. L'abbandono della Grecia al suo tragico - senza indulgere alla retorica - destino, rafforza questa sensazione. La Uil del neo nominato segretario ha provveduto negli ultimi anni a sistemare figli e altri parenti dei vertici del sindacato in organismi nei quali i sindacati stessi hanno potere di concorrere alle nomine. Il concetto di mercato libero e selvaggio è estraneo alla mentalità di chi può raccomandare i parenti, mentre viene impotentemente interpretato per tutti gli altri. La CGIL, dicevo, secondo me aspirerebbe a ricodeterminare, con l'eventuale aiuto di qualche sentenza europea, l'adattamento giugulatorio - per i lavoratori - alle esigenze eterologhe alle quali ci siamo aggregati, per responsabilità primaria della pseudo sinistra, sempre impersonata da leader post democristiani, con i buoni uffici, che gli si sono ritorti contro, di una sempre più sparuta pattuglia di ex comunisti.

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