domenica 30 novembre 2014

Le "terapie" metastatiche del capitalismo.

Il ritorno del fascismo sulla scena o la sua riemersione è coincisa, come sempre, con l'incancrenirsi della crisi finanziaria del capitalismo contemporaneo. La differenza consiste nella sua dimensione locale, nazionale, mentre il fenomeno del riassorbimento dei diritti sociali ed il superamento di fatto dell'economia reale, sono dovuti a influenze senza confini. Per ora, almeno sul piano civile - quello che interessa meno ai più - è una tutela, della quale non bisogna valersi come di un difensivo paravento, perchè i suoi effetti, proprio perché incontrollati, vaghi e volatili, sono imprevedibili. Il fascismo è una particolare risposta politica, di riserva, alle sfide con le quali la società capitalistica può doversi misurare e attraverso le quali potrebbe essere messa in discussione nei suoi assetti proprietari e di potere. Il prevalere, incontrastato, di un'economia liquida, nella quale le fortune e le sfortune si compensano cambiando intestatario, prese nella loro ideologità, dovrebbero superare il problema all'origine e nel corso della sua evoluzione, fatto salvo lo sprofondamento sistematico di tutti coloro che sono ai margini o che non ce la fanno. La realtà è molto diversa. Le guerre neo coloniali e per assestare gli equilibri nelle zone nevralgiche, energeticamente, del mondo, il sistema di polizia indotto dalla protesta incolta dei paesi più poveri e sacrificati, sta a dimostrare il desiderio delle potenze egemoni e capitalistiche di cristallizzare di nuovo la situazione secondo i loro interessi. Queste potenze sono gli Stati Uniti, a livello globale e la Germania in europa. Tanto è vero che un altro storico impero continentale, la Russia, ribellatasi ad un modello che ne faceva una società multietnica, divisa e immiserita, esportatrice di merci in nero e di prostitute, si è riarroccata in un isolamento autosufficiente e in una ancora labile ipotesi di Unione euro-asiatica. Un modello rimodernato di guerra fredda. Nei paesi secondari dello scacchiere filo-americano, pur attraverso diversità endogene, tutti i regimi autoritari, neo-fascisti, assumono caratteristiche comuni: sono tutti disposti a gestire il governo e la società in modo tale da non porre i principi del capitalismo in discussione, anche se gran parte della loro economia reale va in malora. Sono dunque forme particolari e consolidatrici di gestire il capitalismo. I discorsi sulle plutocrazie hanno fatto parte dell'armamentario propagandistico della politica pubblica, parlata. Ciò nonostante, i fascismi non hanno mai smesso di autoaccreditarsi in alternativa ai sistemi vigenti, ma non a quelli capitalistici, tanto è vero che non veniva e non viene mai messa in discussione la proprietà privata, bensì la democrazia e le sue istituzioni. La scelta fascista non è l'unica risposta alle sfide che deve affrontare la gestione politica di una società capitalistica o di mercato che eufemisticamente dir si voglia. Solo in alcune congiunture di crisi violenta e profonda, la soluzione fascista è la prescelta dal capitale dominante, che vi consolida i suoi assetti. Per farlo, il fascismo sostituisce sempre, dapprima, i principi generali sui quali si fonda la democrazia e, in seguito, le teorie e le pratiche delle democrazie moderne; rappresenta quindi un regresso economico, sociale e culturale, democraticamente intesi. Infatti, questa inversione di valori è accompagnata da un ritorno di idee rivolte al passato, una senescenza civile, per fornire una legittimazione apparente alle procedure di sottomissione che vengono sistematicamente implementate ed applicate ad ogni aspetto, anche ai più minuti, della convivenza. Per svolgere questo lavoro vengono reclutati con facilità "capi ed agenti". E' esistito un fascismo silente o quasi ( vedasi, in Italia, la strategia della tensione in collaborazione con gli apparati dello Stato, pari a quella normalmente intrattenuta con la mafia ). Per quanto ci riguarda, allignava tra le file composite della Democrazia cristiana e della Chiesa cattolica. Dopo la seconda guerra mondiale il fascismo fu superficialmente ed apparentemente ostracizzato fra i ranghi investiti del governo della nazione. Troppo gravi - soprattutto per uno sconfitto - apparvero i crimini nazisti, la punta di diamante del fascismo europeo, ma l'odio per il "giudeo-bolscevismo" era rimasto comune fra molti politici. Fu solo dopo la sconfitta del nazismo che "si rese necessario" condannare l'antisemitismo e avvalorare la democrazia in linea di principio. In occidente, sotto la pressione americana, fu meno indigesto "rivalutare" le vittime della Shoah, i cui epigoni e non discendenti erano stati investiti del compito di guardiani degli interessi anglo-americani in medio oriente. Non è detto che lo rimangano per sempre. Ora, la collusione tra la classica destra parlamentare e i liberali sociali rende superfluo per il capitale dominante ricorrere ai servizi di un'estrema destra che si offre al consenso delle periferie, come dimostrano i successi elettorali, ondivaghi ma costanti, in ogni parte d'europa. Il che significa che ha un "commercio" che in un recente passato non aveva. I movimenti fascisti ( i "neo" non ci stanno, sono come i servizi segreti "deviati" ) non si propongono un obiettivo positivo e sono quindi incapaci di selezionare e di modulare le loro richieste, né, per inerzia irrazionale, sono in grado di capire quando è il momento di smettere. Il fanatismo che trasmettono e le false gerarchie valoriali che inculcano sono un eccitante per le masse insoddisfatte e, a loro volta, irrazionali; sono quindi uno strumento contingente, sempre attivabile, della reazione ai "disordini" anche se indotti da chi se ne vuole cautelare. Per questo, il fascismo è una malattia, un tumore recidivante delle nostre società capitalistiche o influenzate dall'esterno dal capitalismo che conta. Il fascismo ha fatto il suo ritorno a Sud, a Est e a Ovest e questo ritorno è intimamente connesso con la diffusione della crisi sistemica del capitalismo, agito da pochi monopoli, ma generalizzato, finanziarizzato e globalizzato. Un potenziale ricorso a questo esercito di Masaniello di riserva è possibile, anche attraverso modulazioni d'impiego preparatorie. Questa crisi è destinata a peggiorare, se valutata in un'ottica democratica e le avvisaglie non sono buone, perchè la salamoia delle istituzioni di rappresentanza e la corruzione che vi alligna privano la società dei suoi anticorpi.

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