giovedì 6 novembre 2014

Crepes e soufflè.

Le uova sono diventate lo strumento della contestazione fuori dalle strettoie partitiche e sindacali, che, non avendo più ruolo nella rappresentanza sociale, possono concentrarsi solo su se stesse. In questo trovano appoggio solo nelle categorie malamente garantite da un patto corporativo, tanto evidente, quanto sottaciuto. Invece, la protesta utopistica e senza opportunismi utilitaristici, da qualche tempo, si sfoga con le uova, più di rado con la vernice. Il simbolo avicolo comincia ad accompagnare Renzie in ogni suo spostamento "in partibus infidelium", dove le sue allitterazioni si scontrano con la concreta ed aspra realtà che lui continua ad ignorare. Non sortiranno effetto, ma ormai costituiscono un segno di riconoscimento. A modo loro, un "segno" gioioso, una specie di novello carnevale burlanesco, nel quale "semel in anno, licet insavire". La razionalità coatta ed eterodiretta non sollecita più l'attenzione di nessuno e la realtà delle categorie senza amicizie, referenze e collegamenti in grado di contare qualcosa, privata della politica, si attesta su di una dimensione parallela, collaterale, fra il sogno e la satira dei gesti, quella chiara e appannaggio di tutti.

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