sabato 1 novembre 2014

Convertende e scambiandi.

Le duecento studentesse nigeriane, rapite da Boko Haram, stanno per essere liberate, chiosava nei giorni scorsi il governo di quel paese. Macché, si sono tutte convertite e sposate, ha annunciato il portavoce degli islamisti. Da una comoda prospettiva borghese - erano tutte liceali - a prostitute dei miliziani che le hanno rapite; la prostituzione, nei paesi islamici, si pratica con il matrimonio per un giorno e successivo ripudio. Fra l'altro saranno quasi tutte incinte. L'insipienza e la correità delle istituzioni di quel corrotto, bireligioso ed incivile territorio, hanno prodotto e mantenuto tutto questo. Non c'è la capacità, ma soprattutto l'interesse a intervenire sulle situazioni per non inimicarsi l'opinione insondabile degli abitanti, usi alla poligamia extralegale, basata sulla possibilità di mantenere più persone e sull'interscambiabilità clanica, nella quale non si sa neppure a chi attribuire i figli. I banditi di Boko Haram hanno rivelato di essere custodi di un cittadino tedesco, rapito da alcune settimane e di cui non si sapeva più niente: sarà riscattato, come è avvenuto recentemente e la banda si arricchirà ulteriormente e potrà incrementare le sue razzie di pozzi di petrolio, che già detiene e che sfrutta, e di esseri umani, maschi e femmine per il soldo e "il riposo" del guerriero.

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