lunedì 3 novembre 2014

E' tempo di mentire.

C'è un sentore ben chiaro di elezioni politiche alle viste, a prescindere dalla sostanziale inconcludenza, che sancirebbero lo status quo ante per pochi altri mesi. Per chi non deve far altro che seguire i dettami guglielmini, sia di sinistra o pseudo tale, sia di destra, gli esiti delle urne non costituiranno una remora e neppure una reale indicazione di modifica di indirizzo. La legge Severino è del 2012, ma dopo la defenestrazione e al riammissione del Sindaco De Magistris, chi l'aveva approvata con le lacrime agli occhi per la commozione, ora la denigra. Vogliono usare i lavoratori per attaccare il governo, strana allocuzione, dal momento che i lavoratori con impiego costante non si prestano a strumentalizzazioni, mentre quelli che sarebbero fomentati sfogano la loro rabbia impotente per una politica inerziale che ha fortemente contribuito a renderli inattivi e privi di reddito. Le prime statistiche accreditate sui suicidi in Italia sono acclarate, fino ad ora, al 2012 e dimostrano un incremento incontrovertibile dei suicidi per fallimeto degli imprenditori e di coloro che avevano perso il loro lavoro, fra i salariati. Il quaranta per cento di inoccupazione giovanile marca i crismi della stessa politica thatcheriana, con maggiori drammatizzazioni al sud, come è nell'indole dei latini e dei popoli mediterranei. In Grecia prima e, in maniera più sfumata, in Italia, in Portogallo, in Spagna e, fuori da questo contesto sentimentale, ma pienamente dentro a quello economico, in Irlanda, le politiche imposte da Bruxelles sono state speculari negli esiti a quella di Margaret Tahtcher, che condannò alla disoccupazione una generazione intera. Come nei summenzionati Paesi, in Italia per la seconda volta, indolentemente o rassegnatamente; la prima volta con il contributo di tutti i sindacati, CGIL compresa. I poliziotti, tramite le loro rappresentanze sindacali autonome, tutte di destra e spesso, nelle dichiarazioni che rendono i suoi esponenti, palesemente fasciste, si sono messi a rimbeccare - tramite i loro sindacalisti, appunto - alle accuse delle famiglie dei morti di percosse e di abbandono: è colpa della tarscuratezza delle famiglie; succede quando non si ha cura della propria salute. Se poi, per punire i riottosi, li si lascia senza mangiare e bere e si infierisce con ogni sorta di strumenti di tortura, non solo con i manganelli, su povere persone in balia - altro che custodia - dello Stato, ad ogni livello e in ogni dove così mal rappresentato, non dovrebbe essere demandato ai tribuni dei mazzieri di fare controcultura, contro le famiglie offese. Si potrebbe continuare, ma il livello contenutistico non crescerebbe. Si annunciano tentativi di consolidare un potere, comunque precario, per raggiungere posizioni di non ritorno personale e, per farlo, ogni strumentalizzazione e confusione concettuale non ci sarà risparmiata.

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