mercoledì 2 settembre 2015

Piccoli Robocop avanzano.

Scorrendo i piani di studio dei ragazzi che cominciano le scuole superiori, ho rilevato, per quanto attiene agli istituti tecnici industriali, oggi frazionati in numerose sottobranche la più curiosa delle quali si ispira a Robocop, che i programmi non si limitano soltanto ad impartire le nozioni teoriche e le esercitazioni pratiche, ma anche l'ideologia aziendale e produttivistica che sottende non al lavoro, ma al lucro d'impresa. Questo avviene surrettiziamente, attraverso stages applicativi pagati da Unindustria in sedi lontane da quelle degli istituti scolastici, mentre la selezione inizia, ammantata da rafforzamento teorico, con corsi "volontari" prescolastici, che, se "attestano" il merito, selezionano gli "adatti". In tutto questo è scomparsa qualsiasi velleità formativa che conferisca alle personalità lo spirito critico che è la cifra della libertà di ogni uomo. Durante l'anno e durante le vacanze, gli scolari sono indirizzati, spesati ed ospitati a cura di Unindustria, in zone del nord Italia nelle quali l'attività produttiva consente stages applicativi, consistenti in corsi di addestramento alle mansioni più accessibili e di formazione all'ideologia produttiva. Le aziende beneficiarie dell'ulteriore selezione non manifesta delle giovani, prossime maestranze, sono scelte dalle associazioni imprenditoriali territoriali in collaborazione fra di loro, sulla base del contributo alla sponsorizzazione degli istituti scolastici più proni e "virtuosi", che di questi tempi fanno a gara di conformismo fra di loro. Gli studenti di queste scuole appartengono alle classi popolari o piccolo-borghesi e vengono "eccitati" ai destini eterni e progressivi della aziende delle quali loro saranno chiamati ad essere le leve per "sollevare il mondo" e, in mancanza di alternative, materiali e concettuali, vi aderiranno come ad un pensiero unico, una mosaica condanna, alla quale sentiranno di non poter sfuggire. E poi, essere Robocop. costruire Robocop...che magia! Le Università, per parte loro, hanno dimesso ogni velleità di autonomia e concorrono a offrire certificazioni di business ai committenti, facendosi persino costruire sedi collinari in ville di antiche vestigia, con corsi specifici pagati dall'impresa: ha fatto così Unicredit a Bologna. Non per questo ci sono variazioni sostanziali rispetto al modello dentro i cui confini, attraverso l'educazione, devono adattarsi cervelli e coscienze se vogliono avere diritto di cittadinanza in questa società, come appena ieri in quella alle nostre spalle ed in quella che verrà. L'occhiuta e dissimulata attenzione alla coesione delle strutture costrittive entro le quali si svolge la crescita modulare dei discenti, trova attualmente sfogo solo nell'esaltazione del risultato e del profitto altrui come conseguenza, agitando la carota del merito, quale propellente evanescente di una rincorsa ideale senza interruzione, potendo così "dimostrare" che il dettato non è materialistico, bensì assurge alle più alte espressioni dello spirito. Si forma così la moralità, anch'essa modulare, delle diverse classi sociali strumentali che concorrono alla realizzazione del progetto, che declinato in termini capitalistici non può essere diverso dalla conservazione e dall'incremento del valore economico di chi li detiene.

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