sabato 26 settembre 2015

Jesus-Christ superstar, da Wojtyła a Bergoglio passando per Ratzinger.

Il Papa elettrizza le masse; lo ha fatto a New York, lo farà in Africa. Il suo messaggio non è per questo mondo, ma viene scambiato per tale. L'affrancamento dalla miseria del vivere, anche solamente in una dimensione trascendente - che ne conferma l'attuale immanenza - entusiasma per un attimo e, subito dopo, ripiomba nell'apatia e nella depressione. La proposizione fisica dell'ultimo evangelista feticizza il messaggio. La capacità pubblicitaria a cui questo Papa presta la sua immagine è manifesta, talvolta anche particolare, come quando ha accettato di fare da testimonial della FIAT, andando al Congresso su di una 500L, scortato dai GMen della sicurezza. In fondo gli stessi, a parte la divisa, che hanno crivellato di colpi un disabile afro-americano sulla sua sedia a rotelle, sulla quale sedeva dall'età di diciotto anni, per una paralisi sopravvenuta otto anni prima per un colpo di pistola accidentale. Per un'altra gragnuola di colpi "accidentali" è sceso dalla sua condanna all'immobilità, ma non aspirava alla vita eterna alla quale è stato così generosamente consegnato dai custodi della virtù. Il mondo, nelle sue espressioni sottoculturali è dominato, per le masse, dall'immagine, mentre una volta era condizionato dalla parola. Il Papa è la parola rappresentata, come nei Vangeli, la parola e l'immagine, presente ma ignota di Cristo. Il politico Bergoglio lo sa e si rappresenta: ha abolito la Papa-mobile coperta, anche se i rischi non sono diminuiti e si immerge con voluttà nel pelago umano che lo accompagna per breve tratto. A Central park ha parlato come un pastore evangelico protestante di un dio immanente e trascendente insieme che vive dentro le città nelle quali anche noi viviamo - soprattutto, par di capire, nelle immense metropoli - dove vive la Chiesa, potenziale "ecclesia" di tutti gli uomini. Ieri si era offerto come già il Santo subito suo predecessore, alla preghiera comune con le altre fedi non concorrenziali: mancava un Pope ortodosso della Chiesa d'oriente, di quella russa in particolare. Ragioni di concorrenza spicciola. Il Vangelo pubblicitario viene offerto come tale solo nelle democrazie mercantili del mondo, altrove il Papa non è gradito, ma nel mondo che lo accoglie eccitato o, nelle sedi del potere e delle istituzioni, con ipocrite ovazioni, il Vangelo di Francesco è solo un'opzione privata come tutte le altre. Sollecitando la conversione interiore, la prassi sociale non cambierà.

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