domenica 13 settembre 2015

Il nostro palmares.

Silvio Berlusconi dalla Crimea, dove ha "riconosciuto" la riannessione alla Grande Madre Russia della regione strategica che Nikita Krusciov, ucraino, destinò al suo Paese, nell'ambito uniforme del sovietismo, ha ieri pontificato, da lì, ad un convegno, sostenendo che bisognerebbe intervenire il Libia, come ai bei tempi e dopo che il suo amico Gheddafi, da lui non difeso, è stato ucciso. Diffidi dunque Putin dei sentimenti amichevoli di questo chiacchierone. Ha sostenuto inoltre che bisogna discriminare i rifugiati politici, di norma più acculturati, dai rifugiati economici, accogliendo i primi e respingendo i secondi: se non riuscivano a trovare uno straccio di lavoro nel loro Paese, non pensino di venire da noi a mangiar pane a ufo. Se non ricordo male, all'epoca del rimpatrio delle prostitute dell'est europa, si limitavano i rientri perché le questure non avevano i fondi sufficienti per pagare a codeste il biglietto aereo. Intanto, Matteo Renzie, che ha ordinato in leasing un velivolo presidenziale più coreografico, da mostrare in occasione dei convegni internazionali ( come se la "dimensione" dell'Italia potesse mutare pubblicitariamente, è volato a New York per assistere alla prima finale tutta italiana del torneo tennistico nel Paese guida dell'occidente, il più ricco ma non il più tecnico, a sua volta più coreografico. La demenza mediatica di questi due reggitori da burla delle sorti italiche si riverbera in queste due rappresentazioni insulse ed inconsulte, ciascuno sul palcoscenico possibile, sfruttando le occasioni di farsi vedere e sentire e immobilizzandosi in pose da palloni gonfiati al suono dell'inno nazionale. Se Berlusconi presumibilmente si è pagato il viaggio e il soggiorno, l'imbecillotto che più si espone e più fa ridere, ha certamente viaggiato a spese dell'erario. La Pennatta, tarantina e la Vinci brindisina, sono entrate nella storia, titolavano alcuni giornali già l'altro ieri e Renzie non ha voluto mancare ad una commemorazione e immortalazione storica di questo genere, cioè alla sua portata. Subito dopo il suo successo sulla Vinci, che era riuscita a prevalere su un mostro sacro del tennis mondiale, Serena Williams, che ha costellato la sua storia di rullo compressore con un guasto, come ad ognuno accade e che avrebbe probabilmente battutto la Pennetta se fosse arrivata, come quasi sempre, in finale, la medesima Pennetta, ha fissato, da se sola, per sempre, la sua gloria annunciando il suo ritiro dalle competizioni ufficiali. Ripiega sulle gioe private. Se sono questi i caratteri che ha assunto la storia, almeno quella nazionale, siamo decisamente alle basse, considerando che, nella cronaca dello sport individuale ( l'unico che abbbia una valenza misurabile ) e in particolare nel tennis, ci sono stati campioni che hanno accumulato trofei e soprattutto tanti soldi in una serie di competizioni, per molti anni. Ma a noi toccano la vanità di una ragazza di buona famiglia, consapevole che la reiterazione dei successi comporta duri e costanti sacrifici, per la vincitrice odierna non più necessari alla sua e solo sua fama...sociale. Una qualche uniformità con il vecchio e il giovane trombone purtroppo è rilevabile. Manca cioè la dedizione e la costanza nello sforzo e si vuol far risaltare al massimo il luccichio di un singolo evento o di ogni singolo evento.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti