venerdì 4 settembre 2015

Percorsi ad ostacoli.

Il ministro del lavoro, il cooperatore Poletti, deve essere, nella migliore delle ipotesi, un gran ignorantone. Va a cena con ex soci amnistiati, ma a suo tempo incarcerati per omicidio, manda i figli a raccogliere la frutta durante le vacanze scolastiche, insieme all'ex sindaco di Roma Alemanno, partecipa a riunioni conviviali organizzate da appartenenti al clan Casamonica. Con quale fiducia si possono prendere in considerazione i suoi contorcimenti pseudo-concettuali, anche se non riesce a tocccare efficacemente il livello della disonestà, perchè è troppo zoticone. Eppure, in quanto presidente di una ricchissima associazione di cooperatori e in funzione della dote di consenso apportata durante le primarie in Emilia Romagna a Matteo Renzie - che se fosse stato per i soli voti toscani sarebbe rimasto a Firenze - si è improvvisato ministro e va cianciando di riforme di cui non padroneggia i termini e la contabilità, ma solo il ritorno "politico", la competenza di tutti gli incompetenti. In Italia, il matrimonio fra persone dello stesso sesso non si potrà celebrare, nonostante il suo riconoscimento sia un impegno contratto, a nome di tutti i membri, dal Parlamento europeo. Per tenere insieme una sdrucita e corrotta maggioranza, ci si fa paralizzare dai veti del partito poltronista di Angelino Alfano, che sofistica sui termini e sui principi, previene l'affitto legale dell'utero. discrimina fra i discendenti di una medesima famiglia. Il Sindaco di Roma, Marino, lasciata la sala operatoria, scopre, al suo ritorno dalle immersioni nell'oceano atlantico, che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafiosa. Deve avergli dato di volta il cervello di genovese, primario a Palermo e poi sindaco della Capitale, sulla scorta delle sue protezioni politiche, dopo che una sollevazione dei medici locali scongiurò il suo arrivo a Bologna come direttore del Centro trapianti. Non è la grande Germania la ripudiatrice dei migranti: lo ha capito il presidente fascista d'Ungheria Orban. La Merkel ha sancito il principio che ciascuno si tenga le quote che gli verranno assegnate, ma i Paesi piccoli e poco popolati si rifiutano, perchè chiusi e provinciali, di fare la loro piccola parte. Oggi, Tedeschi e Inglesi, in sincrono, hanno specificato di voler accogliere solo profughi Siriani, provenienti da una zona di interesse economico e strategico, ma ieri ancora non l'avevano detto. Mi rimangio in parte la lode implicita per i tedeschi e confermo il giudizio negativo sui meschini: volevano anche il fallimento della Grecia per smettere di sovvenzionarla. La Germania, della generosa Italia non si fida e fa bene. Il Trattato di Schengen è stato messo provvisoriamente nel cassetto: Renzi si è subito adeguato, rimanendo infido. Improvvisamente anche la perfida Albione apre ai flussi migratori, nonostante che gli Inglesi, oltre che invisi ai Gallesi, agli Scozzesi, siano ormai una minoranza rispetto ai nativi delle ex colonie. I più egoisti, i più invidiosi, come il caso della Grecia ha dimostrato, sono i piccoli Paesi di questa Europa di Gulliver, come sempre nella vita. La mezzala del Boca Juniors, il ricchissimo Carlos Tevez, non ha dimenticato le sue origini di bambino abbandonato dai genitori, ustionato da una pentola a pressione, protetto solo dagli dei del calcio: ha dichiarato, di ritorno nel suo ricchissimo paese, povero per corruzione e improvvisazione, di aver visto, in località Formosa, che è in Argentina, non nel mar cinese meridionale, nei pressi di un casino, trascinarsi frotte di diseredati a rischio inedia. Forse è per questa esperienza di assurdità che il pampa-Papa declina all'Argentina il Vangelo, senza accorgersi o accorgendosi benissimo che la parte sociale da lui tutelanda è un prodotto della guerra e dello squilibrio mondiale, del quale offre una soluzione illusoria o affine al peronismo, scambiato per dottrina sociale, al quale anche lui si ispira. L'opposizione mediatoria che la Chiesa italiana oppone al matrimonio gay è semplicemente l'avvaloramento di un principio sacramentale che nessuno Stato moderno può accogliere nel suo ordinamento. Si dice di temere ( ma non è vero ) l'utero in affitto per fornire di discendenti le coppie gay maschili e femminili e si vorrebbe per l'ennesima volta relegare in un ghetto ideologico i pubblici ( di questo si tratta ) peccatori, da non riconoscere giuridicamente, sovrapponendosi all'autonomia dello Stato, stabilendone la "giusta" laicità, come recita un documento del Concilio Vaticano II. Siamo e saremo sempre alle solite. Adottando questa impostazione, anche per vie surrettizie, si tornerebbe all'ipotesi andreottiana di divorzio solo per i matrimoni non santificati dal dogma, quelli cioè celebrati in Chiesa, riconfermando, come allora, l'indissolubilità sacramentale dei coniugi ecclesiastici. Sarebbe l'affermazione dell'ineguaglianza civile dei cittadini. Chiesa e civismo restano contrapposti, come a Teheran. I migranti bloccati a Budapest, urticati con i gas, chiusi dentro treni fermi alla frontiera, hanno cominciato, questo pomeriggio, un viaggio, pedibus calcantibus, di duecento chilometri verso Vienna, matrice ostile della città che stanno abbandonando. A questo, le improvvide istituzioni comunitarie non avevano pensato e non possono disporre dei metodi di Gheddafi. Chi tenta di attraversare il Sahara a piedi, chi deve o vuole trasferirsi in un luogo agognato, una Sion islamica, non si spaventa di camminare per duecento chilometri sui marciapiedi e sull'asfalto. Il traffico a motore è bloccato: buon viaggio.

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