martedì 22 settembre 2015

Pregiudiziali.

Varoufakis ha risposto a una cafonata di Matteo Renzie, acusandolo di aver perso l'anima e la dignità di uomo di sinistra. Il professore ha ceduto all'emotività dello sconfitto elettoralmente, mentre lo scaccino italiano ha colto l'occasione di provocarlo, per umiliarlo, riuscendoci. Di quale anima parli Varoufakis, di quale dignità non è dato sapere. Concediamo pure a Renzie la giustificazione concettuale dell'ignoranza: proprio per questo lo doveva ignorare. Renzie è troppo superficiale e incolto per conoscere i caratteri costituenti dell'economia politica e del marxismo, del quale il comunista Varoufakis è invece un cultore. L'una e l'atra materia insegna in università greche e australiane, possiede la doppia cittadinanza e una moglie del continente australe. Le sue due figlie non si formeranno fra la nonna, la zia e il fattore di Rignano sull'Arno. Varoufakis è appunto un comunista ideologico, concettuale, come si addice a tanti professori o intellettuali in senso lato, ma è una persona preparata e impegnata. Tutto il contrario dell'incommensurabile Renzie, con il quale non si deve mnsurare, né sul piano teorico, nè su quello tecnico, formato come dovrebbe essere alla lezione di Antonio Gramsci e al realismo storico dei partiti marxisti. Io non sono né comunista, nè renziano, ma, dovendo scegliere riguardo alle qualità intellettuali e, di conseguenza, morali dei due, non ho dubbi. A prescindere da tutto, anzi proprio a prescindere da Renzie.

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