domenica 30 agosto 2015

Prediche inappropriate alle nostre latitudini.

Edward Luttwak è un ormai vecchio stratega. "Consigliere" operativo del Pentagono. E' anche uno storico. Anche in Italia sono state pubblicate le sue "Storia dell'Impero romano" e "Storia dell'Impero bizantino", due testi un po' pallosi proprio perché centrati sulle tecniche di espansione, conservazione e difesa del potere e delle civiltà specifiche messe in atto da quei sistemi. Da tempo Luttwak, che interviene spesso sulle vicende che ci riguardano, un po' perché, per età, è stato al centro dell'attività di contenimento del comunismo, in Europa in particolare, durante la sua attività stipendiata al Ministero della "difesa" statunitense e un po' perché il suo papà, uomo d'affari, lo portò con sé in Italia, a Milano, dove fece interamente le scuole elementari, dalle quali ha conservato un idioma sufficiente chiaro e preciso nelle sue secche esternazioni che ci riguardano o rivolte a noi. Luttwak è chiaro perché, per opinabili che siano le sue teorie, non mena il can per l'aia, non è abituato a dire e non dire per disdire. Lo stratega, che tante volte ho apprezzato quando disvelava e svergognava le trame levantine del nostro Paese, sostiene una tesi controccorrente nell'Italia pseudo cattolica che elettoralmente tiene in grande considerazione le prediche della Chiesa e lo fa riguardo ai migranti che tanto stanno a cuore al pampa-Papa. L'analista politico e militare invita l'Italia a bombardare i barconi alla fonda, cioè quando sono vuoti, per impedirne la partenza. I nostri sabotatori di Marina lo fecero all'epoca degli sbarchi dall'Albania, senza mai ammetterlo, ma minando e facendo brillare, in una sola notte, tutta la flottiglia degli scafisti. I barconi da bombardare, suggerisce Luttwak, sono individuabili con i raggi infrarossi: l'Italia li dovrebbe distruggere senza chiedere l'autorizzazione dell'ONU. Luttwak era troppo piccolo per capire com'è fatta l'Italia. L'Italia ne ha la forza, ma non la volontà, soggiunge. Dopo l'ingenua mossa di Obama che delegò Sarkozy, che invece aveva robusti interessi da perseguirvi, lasciò che Gheddafi fosse rovesciato e il risultato è un Paese in mano alle milizie informali con le quali, così come con le tribù islamiche, non è possibile prendere accordi che non siano tattici. L'Italia quindi deve opporsi "manu militari" all'invasione dalla Libia. Ma l'invasione attraverso i balcani, aggiunge, è ancora più pericolosa, perché è incoraggiata, sotto il suo controllo, dal Presidente della Turchia Erdogan, che spera di islamizzare, sotto la sua influenza, il maggior territorio possibile, non escludendo una progressiva islamizzazione dell'Europa. La stragrande maggioranza dei migranti è musulmana e quindi è refrattaria all'integrazione. E' più facile che, alla lunga, sia l'Europa ad adattarsi, se non alla loro religione, ai loro valori. Per quel che riguarda l'Italia, almeno nelle sue vaste aree periferiche, lo penso anch'io e, probabilmente il discorso può essere esteso a tutte le banlieu o slums del mondo. La civiltà romana finì per il sistematico arrivo dei barbari dal nord. Ora vengono dal sud. Alle invasioni barbariche seguirono cinquecento anni di secoli bui - quelli durante i quali si sedimentò il cristianesimo -; ce ne vollero altri trecento perché l'Europa e soprattutto l'Italia che gli diede origine, conoscessero un Rinascimento. Nell'Europa attuale Luttwak non vede nessuna volontà di sopravvivenza che, secondo lui, le "invasioni" non belliche ma disperate ed affamate, mettono in pericolo. Ci vorranno interventi diretti e i primi ad intervenire dovranno essere gli Italiani. Allora, stiamo freschi. Luttwak è un appartenente, non organico, alla destra repubblicana, come geo-stratega non impegna direttamente l'amministrazione statunitense, anche quando è di destra, ma ne interpreta autorevolmente le posizioni: critica il Papa e il tatticista Presidente Obama e si propone come alternativa alla politica attuale, riguardo i migranti in Europa, sulla quale anche l'amministrazione democratica ha espresso il suo allarme. Dal suo punto di vista, molto realistico, alla luce del disimpegno e del rifiuto dei Paesi ricchi e più seri dell'Europa, ha molte ragioni, ma l'Italia non è mai stata seria e, pur avendo un interesse primario a controllare od impedire i flussi e ad acquisire un ruolo importante in un'area strategica energeticamente, continuerà a barcamenarsi. Da noi, Luttwak sarebbe stato un intellettuale impotente.

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