mercoledì 26 agosto 2015

La mafia negata, dai mafiosi.

Il processo alla n'drangheta in Emilia Romagna, il processo Aemilia, vedrà alla sbarra 219 imputati. Troppi, molti riusciranno a sgusciar via, ma resta la fotografia della sedimentazione mafiosa in regione, alla faccia di chi la negava. In cinque anni scarsi di attività, la sezione antimafia regionale che è, in realtà, una sottosezione, subordinata a quella fiorentina, ha compiuto un lavoro egregio, smascherando una presenza silente e la collusione degli operatori economici, i primi sodali della mafia al nord. Sì, perché, ad onta delle ripartizioni geografiche amministrative, di invasione malavitosa alle propaggini appenniniche del nord Italia si tratta e la regione ex rossa, con la sua miriade di imprese in difficoltà, al netto delle tante chiuse, ben si prestava e si presta all'affidamento condizionante dei mafiosi. Il processo andrebbe seguito in aula, come la legge consente e prescrive agli organi giudiziari. La mafia non se ne andrà, perchè troppo appetitosi sono i riferimenti in loco, favoriti, ma non determinati dalla crisi economica, ma è importante che ad ogni sua mossa corrisponda una reazione.

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