domenica 30 agosto 2015

I convergenti itinerari della furbizia.

La vera sinistra si chiama Syriza. E' cominciata così la campagna elettorale di Alexis Tsipras, per le elezioni del 20 Settembre, a nove mesi dalle precedenti. Una gestazione e un parto. Della vera sinistra? No, della pseudo sinistra di questi tempi senza riferimenti, inevitabilmente trasformata ad ogni passaggio, dopo la buona remissione, poi disconosciuta, nella mani del popolo sovrano o solo elettore, della questine dirimente della sua vita. Tsipras torna alle urne in una veste e in una maniera del tutto diverse da quelle che gli avevano consentito di prendere il potere, almeno democraticamente attribuito, domani proverà a farsi reinvestire ma per perseguire una politica eterodiretta, con qualche apparente ed ingannevole, gravemente ingannevole, "aggiustamento" occasionale, temporaneo e foriero di ulteriori arretramenti per gli ingenui "beneficiari". Una politica all'italiana, insomma. Uno dei capetti dei Paesi PIGS ( Portogallo, Italia, Grecia e Spagna ) Alexis Tsipras si prepara all'ennesimo inganno di Ulisse, per ritornare, dopo inutili e vanesie peregrinazioni, ad Itaca, sotto il controllo dei Proci, ai quali solo la moglie è riuscita atutamente e saggiamente a sfuggire. Solo questa gratificazione, anzi ben minore, potrebbe essere di Tsipras, ma nulla ne verrà al popolo greco, che potrebbe sparigliargli le carte, frazionando, a sinistra, il consenso fra gli altri gruppi della diaspora del partito vincitore il 25 Gennaio scorso. Le sanzioni tornerebbero a farsi insopportbaili e su questo elemento, così lontano dalle battagliere intenzioni enunciate a Gennaio, potrà appoggiarsi Tsipras, continuando a sostenere che "questa" sarebbe "la vera sinistra". Come sempre, l'affermazione della verità, sarà di schermo al più odioso degli inganni, quello che contempla la beffa e la finzione accompagnate al danno, Anche in questo Tsipras e la sua Syriza sono sulla via di Roma.

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