sabato 22 agosto 2015

L'internazionale mafiosa.

Che decine di migliaia di migranti abbiano "scelto" improvvisamente la Grecia, la Macedonia e la Serbia, per transitare verso i Paesi ricchi, in primis la Germania, non può essere casuale. Alle mafie indigene che ne hanno favorito la partenza, fanno da veicolo in loco le mafie balcaniche. Atterrisce, in questo senso, la separazione delle famiglie, che espone tante donne e tanti bambini allo sfruttamento più inverecondo, dal momento che, senza gli uomini ed i mariti, probabilmente non sono in grado di pagare i servizi. La separazione dei "capitali" dovrebbe indurre ad un'accentuata vigilanza nei confronti della polizia di confine e una cura, legalmente supportata, verso le mogli e i loro figli, abbandonati a se stessi in luoghi sconosciuti ed in balia di un'amministrazione corrotta e complice e a insensibili trafficanti di persone. Il respingimento deve essere senza eccezioni, altrimenti è sospetto. Anche i Kosovari, poi massacrati a Pristina nell'indifferenza delle forze di interposizione dell'ONU, ebbero "la possibilità" di lasciare il loro Paese prima dell'arrivo delle truppe del Generale serbo Mladic: dovevano consegnare ai mafiosi, in stretto collegamento con le autorità pubbliche, di ogni specie e livello, duemila dollari. E' stata questa la cifra della salvezza, sia pur da esule e la menomazione, lo stupro e la morte. Dubito che le cose siano cambiate.

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