martedì 11 agosto 2015

Il diritto e il rovescio, nella versione dell'esistenzialismo straccione dei nostri tempi.

Nel mondo meticciato dalla finanza e dalla crisi economica che ha subito prodotto, i costumi restano particolari e distanti. La nevrosi da contraddizioni imperversa di sicuro negli animi più giovani, ma viene combattuta in quelli più ossidati con una cupa riaffermazione, del tutto privata, degli archetipi preindustriali che solo la fame ha messo a contatto con la pseudo-cultura delle apparenze superficiali. A Dubai, una ragazza di vent'anni è morta affogata perché i bagnini maschi non hanno potuto soccorrerla, in quanto, toccandola, l'avrebbero disonorata e, a quanto pare, anche loro nella comunità primitiva di cui fanno parte, sarebebro stati messi alla gogna per aver messo le mani addosso ad una vergine. Adesso la Maria Goretti islamica o chissà che cosa, è morta disperata e illibata, la famiglia ne piange le (non) perdute virtù, i superstiti possono vantarsi orgogliosi, i bagnini sono al riparo da ritorsioni e possono continuare a salvare solo i maschi, verso i quali sfregamenti, contatti impropri, sensazioni inaspettate, non provocano scandalo: si rimuovono e basta. Dubai è un emirato votato all'umidità, al lusso, agli affari con il loro corollario di prostituzione internazionale, della quale occidentali ed emiri fanno uso massivo e neppur nascosto, anzi al chiarore di un'illuminazione diurna od artificiale abbagliante. Eppure il suo clima rimane barocco ed arcaico, pesante e greve: le prostitute sono tutte bianche ed europee, quasi esclusivamente dell'europa dell'est, ivi veicolate dai network del business fornicatorio, secondo mediazioni, domanda ed offerta. Nelle latebre moralistiche dell'intangibilità della sposa che sarà, sopravvivono sul versante femminile e familiare autoctono, le più assurde e disumane pretese d'irrealtà e la presunzione imposta dell'insensibilità ormonale delle femmine, deificate pubblicamente per farne un uso domestico del tutto dissipatorio, ma costrittivo, tale e quale alla misconoscenza. Marco Pannella digiuna: che novità! Si astiene anche dall'idratrarsi - si dice - e che cosa fa il Presidente Mattarella? Quello che avevano fatto tutti i suoi predecessori; lo prega di sospendere il rito masochistico, compiuto per l'ennesima volta in nome del diritto e della legalità. Il bonzo del diritto, materia nella quale Giacinto Pannella è laureato, continua a fare delle cure dimagranti non risolutive, mentre, se facesse di sé un bel falò, brucerebbe le sue velleità di protagonismo. Per questo cercherà di spettacolizzare la sua morte, quando la sentirà arrivare. Pannella, con le sue assurde e retoriche idealizzazioni del diritto, è un retore scordato e allucinato di un'ipotesi trascendente della legalità che, se applicata, si tradurrebbe nella più intollerante e salica forma di totalitarismo idealistico, oltretutto confuso e, quindi, inapplicabile, tranne che nella forma di una dittatura allucinatoria, nella quale i sacrifici umani ( degli altri ) alla sua deviata aspirazione di ascesi, di stentorea "normalità", sarebbero periodici come i suoi "scioperi" che istituzioni da operetta si ostinano a prendere sul serio.

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