sabato 28 febbraio 2015

Nelle cloache del mondo.

Un imprenditore di Cutro, residente a Mantova, confidava in auto alla moglie: "speriamo che la prossima scossa duri almeno un minuto, perché, dopo, la mia impresa edilizia potrà ricominciare a lavorare". Eravamo nel 2012. Non importa che sia di Cutro e neanche che sia indagato di associazione mafiosa, la sua frase confidenziale è il pensiero riposto di tutti gli (im)prenditori, mafiosi e non, che non provocano ma speculano su qualsiasi evento possa recar loro profitto. Mi correggo: certamente non provocano i terremoti, quanto agli altri accadimenti ne sono invece i supportati, da funzionariuccoli al loro soldo o pubblici, al medesimo fine speculativo. Il pampa-Papa continua a testimoniare da solo. Oggi ha parlato delle coperative, nel senso - credo - che si dà dalle mie parti al termine, presso il volgo irrispettoso. In fondo è un Papa popolare. "Assumono una facciata onorata e perseguono invece finalità disonorevoli e immorali, rivolte allo sfruttamento del lavoro oppure alle manipolazioni di mercato e persino a scandalosi traffici di corruzione". Non vale solo per le cooperative, ma per ogni forma di vigliacca "cooperazione", in cambio di uno status che non può che essere ridicolo: spesso, neanche per quattro soldi in più. Un dissidente russo, molto minoritario di cui non conoscevo neppure il nome, è stato ucciso a Mosca alla maniera della Politkovskaja. Costui era stato vice primo ministro con Boris Eltsin e guidava una piccola formazione liberale anti Putin. Sosteneva posizioni filo-occidentali nella questione ucraina. Domani avrebbe dovuto condurre una manifestazione nella capitale. Che sia stato un eltsiniano e si dichiarasse "liberale", potrebbe far propendere il giudizio a favore del nuovo KGB che, tramite chissà chi, lo ha fatto fuori, come la coraggiosa giornalista. Ma a "giocarlo" non è stata la sua irrilevante forza politica, bensì l'uso che faceva dei media pubblici e personali per sputtanare il Presidente Putin, la cui familiarità con i poteri occulti, lo rende un interlocutore pericoloso. La Russia non sarebbe diventata liberale con questo Nemtsov, ma certamente è mafiosamente oligarchica con Putin e Medvediev. La Politkovskaja fu uccisa nel giorno del compleanno di Putin, Nemtsov nel giorno dedicato alla strana commemorazione dei servizi segreti nazionali, con quattro colpi al torace, tanti - si dice - quanti i suoi figli. Se non è un barbaro rituale arcaico e iniziatico, questo... La Russia eltsiniana fu il più grande obbrobrio morale della Russia recente e Nemtsov era ministro. Il liberalismo, in queste condizioni, porta alla corruzione più inumana, l'ordine putiniano alla dittatura mafiosa mal dissimulata. Per ora, tertium non datur.

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