giovedì 12 febbraio 2015

Le mani in pasta.

Il Fondo monetario internazionale, un organismo controllato dagli Stati Uniti, ma molto influente anche nell'Europa unionista, ha stanziato quaranta miliardi di dollari, da ripartire in quattro anni, a favore dell'Ucraina, il giorno dopo che Obama aveva annunciato un aiuto in armamenti a quella nazione impegnata nei combattimenti con i Russi, reduci dalla Cecenia, nelle regioni orientali di confine. Siccome la coscrizione è tornata obbligatoria per tutti gli Ucraini maschi dai diciotto ai sessant'anni, c'è da ritenere che gli aiuti, se non si tradurranno direttamente in armi, fornite diversamente dagli Statunitensi, serviranno a sostentare le truppe, pari al 40% della popolazione e le loro famiglie ed a tenere in piedi una difficile e sanguinosa resistenza alla potenza limitrofa. La diplomazia tedesca e francese sono direttamente impegnate a congelare la situazione, mentre, insieme agli Stati Uniti e al resto d'Europa, hanno aumentato le sanzioni economiche contro la Russia, incrementandone l'aggressività. La moratoria appena stipulata prevede il ritiro dei mezzi più grandi e ponderosi dalle zone dei combattimenti, ma, come se si volesse o dovesse smaltire l'eccedenza detenuta ( come in tutti gli altri scenari di guerra ricorrente )o si volesse consolidare la propria presenza nelle zone contese, si sono usate le riserve di esplosivo per far brillare ogni sito sensibile, soprattutto per la popolazione civile. Come se non bastasse, a poche ore dalla (breve) entrata in vigore della tregua, altri cinquanta carri armati russi sono entrati nel Oblast' di Donec'k. Mentre si rallenta la presa di possesso, tramite la costituzione di uno Stato fantoccio, del territorio di confine ucraino da parte della Russia, sullo scenario finanziario greco, si mena il can per l'aia sui due fronti, minacciando chiusure, rifinanziando per la terza volta le banche greche, rifiutandosi, per ora, di ridiscutere l'esposizione ellenica, irrecuperabile. In rapporto ai caduti, la grecia suicida ha già dato; si è invece riaperto il gioco fra una popolazione stremata e la finanza a cui guardano i reddituari evasori ed oligarchi del piccolo e corrottismo Stato sud orientale. Ma almeno lì si contende, il compromesso non è più accettato, la subordinazione agli interessi elitari è messo, per ora, in crisi. Su questo mare mosso galleggia la caravella senza bussola della borghesia mediana della Germania e dei paesi del centro-nord europa, contro quella in via di impoverimento del centro-sud continentale e dell'Irlanda. Questa fascia di popolazione sarà decisiva elettoralmente, sia che si esprima, sia che si astenga, nel disegnare gli squilibri prossimi venturi e gli strumenti che si adopereranno per ripristinarli, ovviamente a scapito di qualcuno.

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