domenica 15 febbraio 2015

La geopolitica culturale della Chiesa.

Il pampa-Papa, nel nominare centi nuovi cardinali, ha pronunciato un discorso ideologicamente difforme da quelli che fino ad ora venivano proposti ai prelati di nuova investitura: dovete reagire ad ogni ingiustizia che verifichiate, anche se fosse a voi favorevole. Un altro argentino, Ernesto Che Guevara, disse all'assemblea generale dell'ONU, che all'origine della sua scelta era stato il fremito interiore che lo coglieva ogni volta che vedeva commettere un'ingiustizia. Il Che, medico e di famiglia privilegiata, è stato un ottimo e spietato soldato, il pampa-Papa non devrebbe, ma l'uniformità morale, sentimentale e culturale, il calore e "l'ira bona" dantesca che hanno animato le convergenti espressioni dei due argentini sono lì a testimoniare di una koiné sottostante. Attraverso queste frequenti nomine, Francesco - come i suoi predecesori - mira a costituire in Conclave e a supporto dell'attuale governo della Chiesa, un gruppo omogeneo di innovatori solidaristi e cerca di mettere in minoranza la Curia - che comunque una porpora l'ha spuntata - e l'ala conservatrice della Chiesa cattolica, in gran parte europea che viene contrastata dall'agnosticismo . Una Chiesa dei poveri, dunque, intesa come rinnovati pascoli dei e fra i poveri, del latino-america evidentemente e dei Paesi del terzo e, ancora embrionalmente, del quarto modo africano? Sembrerebbe di si. La Chiesa conferma ( perché cominciò con Paolo VI ) la sua trasmigrazione verso sud, mentre le rimane preclusa la catechesi e est, dove la sua possibile influenza politica è impedita dalla chiusura ortodossa, nello stesso ambito cristiano. Francescanesimo e gesuitismo si coniugano strettamente, sul fronte cattolico che è uno dei tanti - verso il mondo che verrà. ma l'equivoco è dietro l'angolo: la presunta Chiesa di sinistra di Jorge Bergoglio, proprio perché inclina prevalentemente verso il sud del mondo, cattolico e latino americano in primis, è una Chiesa ambigua nelle intenzioni, quanto chiarissima negli enunciati. L'america latina è la patria del fascismo fondiario e post fondiario, dei "pronunciamienti" delle gerarchie militari, con le quali le gerarchie ecclesiatiche hanno sempre stretto rapporti di stretta collaborazione e di amicizia, anche quando venivano perpetrati crimini orrendi. I poveri di cui dicesi era quindi quelli mansueti e anodini, mentre chi si ribellava era un sovvertitore dello stesso ordine concepito, protetto e il suo sacrificio veniva ignorato e nascosto. Gli stessi preti che "equivocavano" la propria "missione" fecero spesso una brutta fine. Sarà santo Mons. Romero, ucciso all'altare per le sue omelie a favore dei campesinos? Che sia. Ma la Chiesa rimane autoreferenziale filosoficamente sofisticata, fino al sofismo e dubito che stia per sovvertire la sua giustificazione dei fatti alla luce "dell'ordine naturale" su cui fonda la sua non relativizzabile dottrina, se non nell'ordine relativo di questo mondo.

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