lunedì 16 febbraio 2015

Candidi come colombe, astuti come serpenti.

Se verrà la guerra...chi ci salverà? Si chiedeva Fabrizio De André in una filastrocca di tanti anni fa: ci salverà il soldato che non la farà, ci salverà il soldato che la guerra rifiuterà. Beh, c'è da star tranquilli: questa mattina tutti potenziali chiamati alla leva manifestavano propositi di renitenza, dimenticando che la leva è stata abolita come in quasi tutti i paesi dell'emisfero nord e sostituita da un esercito professionale. E' cambiata la mission: non più la difesa del suolo patrio per il quale immolare tanti poveracci, da sempre reclutati fra le classi popolari. La leva obbligatoria, proprio per questo, era caldeggiata anche dal vecchio P.C.I. che nella presenza nei ranghi di tanti figli del popolo vedeva una possibile tutela contro un possibile colpo di Stato. Nonostante che l'esenzione sistematica fosse la norma per i giovani borghesi, vigeva all'interno della classista e spellacchiata armata, uno, anzi più filtri per individuare e mettere in condizione di sacrificarsi senza incidere sull'operatività "alta eppur vicaria" quanti sospettati, anche solo per l'atteggiamento, di "comunismo". Mi chiedo se analoga "prevenzione" non aleggi ancora nell'organizzazione di qualche azienducola di provincia. Tornando a noi, è chiaro che la Libia tripolitana ci interessa molto per la presenza in loco dell'E.N.I. Siamo stati l'ultima ambasciata a chiudere per una fuga ingloriosa e bagnata su di una corvetta stipata che sembrava, all'arrivo, un barcone di pulcini bagnati. Si è trattato - è stato detto - di un'azione di alleggerimento. Con queste premesse e prima ancora che Matteo Renzie correggesse il suo cotonato Ministro degli esteri e la sua Giovanna d'Arco, pendolare da e per Genova su jet militari e che il poverello poltronista del Ministero di polizia, il piagnucoloso Angelino Alfano, invocanti il primo l'improprietà di una guerra in queste condizioni finanziarie ( per una volta sono d'accordo ) ed il secondo l'intervento delle potenze amiche e dello Spirito santo contro i Mori - Angelino è siciliano - che l'invocata chiamata alle armi dell'O.N.U. che noi avremmo capitanato ( sic! ) si è sgonfiata come un soufflée venuto male, che è servito solo a far catalogare l'Italia, più ecumenica del Vaticano attuale, che ha taciuto sull'ipotesi della bandiera nera del IS sulla cupola di San Pietro, come nazione crociata e nemica. Mancava imbelle. A dire il vero, anche il pampa Papa, di ritorno da un viaggio, aveva auspicato che qualcuno fermasse l'IS, senza specificare come. Ma come, diversamente che con una guerra? D'altra parte, l'O.N.U. statuirebbe solo la volontà prevalente delle potenze del Consiglio di sicurezza, del quale non facciamo parte e codeste agirebbero solo per fini geo strategici individuali o di coalizione fra alcuni di loro, non certo per soccorerci. Mi pare, anzi, che se ne freghino anche dell'immigrazione alluvionale di Lampedusa e coste limitrofe. Oggi, un barcone intercettato è stato recuperato dagli scafisti armi alla mano e per la soverchiante capacità di fuoco di questi ultimi la motovedetta che lo stava trainando a riva, ha dovuto imbarcare il suo carico umano e lasciarlo ai trafficanti per altri usi. Questo dà il senso di quanto le nostre minacce siano prese sul serio. Rilassiamoci compatrioti, abbiamo gonfiato il petto a condizione che altri ci forniscano l'ossigeno, ma finché pagheremo i riscatti l'esercito impolverato del califfato non si priverà del nostro contributo e della oggettiva debolezza che apportiamo all'interno del fronte ipotetico a loro avverso. Siamo astutissimi, abbiamo irretito anche loro.

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