giovedì 5 febbraio 2015

Affinità "elettive".

Scelta civica - per adesso parte di essa - confluisce nel PD e attesta la continuità del medesimo con la linea inaugurata da Mario Monti, al servizio della Germania. Confluiscono nel PD gli epigoni senatoriali, in via di non rielezione, di quella Elsa Fornero che ci ha contingentemente condannati alla pensione in articulo mortis, dimostrando che i loro voti sono riacquisibili, senza spostare una virgola, nel PD renziano. Le frange minoritarie hanno già atteso troppo ad andarsene e, se lo faranno, sarà per la contrazione dei posti disponibili che andrebbe a loro esclusivo nocumento, anche se resta da verificare la reale tenuta elettorale del magma renziano. Se anche mantenesse una forte percentuale di consensi, la otterrebbe attraverso uno spostamento sociale ed elettorale su disvelati obiettivi politici, compatibili con l'autoasservimento alla Merkel ed alla sua Troika, garanzia tattica, per lui, di poter continuare a ciurlare nel manico e gabbare il popolo liberato dagli impegni lavorativi. La Francia e la Germania si sono autonominate mediatrici per l'Ucraina del conflitto di frontiera che li vede opposti alla Russia. Penosa la parte della Francia: una foglia di fico. Intanto gli americani che hanno già sul campo numerosi contractors, stanno per riarmare le stremate milizie ucraine, che dovranno anche rifocillare, se vorranno rendere appetibile l'arruolamento di tutta la popolazione valida. La Germania è pesantemente coinvolta nella crisi ucraina e coltiva già i suoi preferiti per il governo ed i futuri rapporti bilaterali; ha anche un "partito" in Romania e la sua influenza diplomatica sull'europa ingaggiata a basso costo sta aumentando a vista d'occhio, suscitando, per fortuna, una ancora non ben definita sospettosità americana. Questa volta, l'Italia pare non voler contribuire al riarmo dell'Ucraina: deve aver finito le riserve di magazzino, già inviate ai pashmerga curdi, impegnati nel lavoro sporco ( come già fecero per conto dei Turchi durante l'eccidio armeno )sul fronte siriano ed iracheno. L'Italia non fa testo: cambia opinione all'impronta. Pietro Orlandi, l'ormai anziano fratello di Emanuela, invoca la memoria e la solidarietà: non lasciateci soli. ha ragione: è sconcertante che il pampa-Papa gli sussurri all'orecchio "Emanuela è in paradiso" e gli metta una mano sulla spalla congedandolo, che le inchieste abbiano prodotto migliaia e migliaia di pagine di documenti raccogliticci, senza un filo conduttore, che un mitomane abbia fatto da eco all'intempestiva denuncia, da parte di Wojtyła, del "rapimento", messo improvvidamente in relazione con l'attentato al Papa, mentre probabilmente non c'entrava per niente. La famiglia si sente - e non sbaglia - nella morsa di una congerie di ipocrisie combinate, che riposano "santificate" nella cripta dei Papi nelle grotte vaticane e riposavano nella cripta di una basilica romana extraterritoriale, nella persona di un sanguinario bandito. Non è tollerabile, anche se le vie del Signore sono infinite.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti