venerdì 27 febbraio 2015

Gli strateghi del compromesso.

Il duplice e contraddittorio voto "centrista" di oggi alla Camera dei deputati, oltre a confermare l'inaffidabilità democratica del nostro attuale Paese, ha visto lo spostamento paludoso sulle posizioni "congiunturali" dei partiti e partitucoli che hanno caratterizzato la nostra deriva di nazione incongrua, in gran parte, all'Europa, eppure abbarbicata ad essa ( nell'interesse delle regioni ricche e dei ceti dominanti ), serva degli Stati Uniti, come l'Ucraina in procinto di dividersi. Invece, a noi la ruffianeria fa l'effetto contrario: ci ricompatta. La contromossa sterilizzatrice della destra - concordata col Governo, se non direttamente con la sinistra, ha visto rappattumarsi i poltronisti democristiani di NCD con quelli temporaneamente "in panchina" dell'UDC casiniana e con i profughi, alla Camera. di Scelta civica, i montiani senza Monti, che si è tenuto il seggio usurpato a vita. Usurpato, perché non ha illustrato la Patria né prima, né dopo la nomina. Drappelli parlamentari, laceri e sporchi ( soprattutto) cercano rifugio sotto ogni bandiera e il miserabile voto-controvoto odierno ne è l'ennesima riprova. Grottesco il compiacimento dell'Ambasciatore israeliano a Roma: un borbottio di parole mandate a memoria da chi non possiede neanche i rudimenti della nostra lingua; probabilmente un uomo dell'intelligence anti araba mandato in giro per il mondo e segnatamente nel nostro paese, per monitorare la situazione in rapporto ai movimenti della politica italiana. Stia tranquillo: la politica di "attenzione" verso gli arabi, di andreottiana memoria non è più attuale ( e, fra gli arabi, quanto contano i palestinesi? ). I regimi che tenevano testa agli americani e osteggiavano - spesso solo indirettamente - gli israeliani, sono stati sovvertiti, anche se la sicurezza di Israele, ma soprattutto dell'europa mediterranea, è peggiorata. Incerti su quali interessi vellicare, incapaci di scelte, abbiamo trasferito in politica estera la nostra incertezza meschina rispetto a quali siano i nostri interessi, rispetto all'incertezza dello scenario agitato alle porte di casa nostra. Eppure - statene certi - il colpo ad effetto arriverà e comporterà diversi morti. Le occasioni non mancheranno; una delle prime potrebbe essere l'Expo, facile ad ogni infiltrazione corruttrice e palcoscenico mondiale immeritato. I governanti lo sanno perfettamente, ma la loro incertezza circa l'utilità delle decisioni da prendere, li mette in attesa di poter dosare e ridosare, con sterili e pompose dichiarazioni, i prevedibilissimi eventi, per trarli a proprio vantaggio.

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