mercoledì 11 febbraio 2015

L'evidenza incompresa.

La crisi sta precipitando in maniera rovinosa, Il nuovo naufragio al largo delle coste italiane, nell'avamposto di accoglienza ai naufraghi che è diventata Lampedusa, insieme a qualche altro campo siciliano, all'interno di basi NATO dismesse, da dove vorrebbero proseguire per ricongiungimenti etnici nel resto d'Europa che non li consente più, è l'esito della caduta di Gheddafi, provocata dalla Francia, che ha consegnato la Libia ai fondamentalisti. I miliziani del califfato, degli autentici banditi, ma non lontani dagli usi e costumi praticati in altre circostanze storiche, dai guerrieri dell'Islam, hanno preso a speculare anche sui viaggi, non tanto e non solo dei disperati, quanto sull'esodo di intere parentele claniche, che occupano interi quartieri a Marsiglia, Londra e Parigi e in tanti altri centri minori. Purtroppo, questa gente è destinata a perire, d'inedia, abbandono o naufragio. la sua sopravvivenza nei centri di detenzione non ha nulla di romantico: sono ivi confinati a vita, i minori non hanno tutela alcuna, si sono organizzati centri di prostituzione, non è dato sapere se a pagamento o per forme autorganizzate di mantenimento dell'ordine. La migrazione verso il miraggio occidentale deve cessare, non è più sopportabile e, perché questo avvenga, le nazione europee o l'Italia se altri non se ne curano, deve pattugliare le acque territoriali e intervenire anche oltre i propri confini, sempre ammesso e non concesso che abbia la capacità militare e di intelligence di parare i colpi che le verrebbero inferti. Invece si continua a non scegliere, o meglio, a creare sacche sempre più estese e sempre meno tollerate di resilienza, giunte ormai al limite. La risoluzione del problema consiste nella morte, indotta dalle circostanze, degli illusi migranti, illusi anche dalla sussitenza di enclaves di tanti connazionali che, da generazioni, hanno trovato ricetto negli slums metropolitani. L'esplosione delle guerre intestine nelle terre della miseria ha reso il fenomeno ingestibile: deve estinguersi da sé, con tutti i conati e le strumentalizzazioni che potrà ancora produrre e i tempi lunghi del suo spengimento. La crisi riguarda anche le società indigene e le sue periferie, nelle quali gli immigrati e gli emarginati autoctoni convivono; nei quartieri alti si contendono al massimo i lavori domestici. La dissoluzione normativa dei rapporti di lavoro, la preferenza del "nero", finalmente contrasta, ma per ragioni di bilancio importate, stanno selezionando la concentrazione della ricchezza e l'impoverimento massivo e stanno ideologizzando la resistenza di sempre più spennacchiate riserve della piccola borghesia. Il fallimento dell'esperienza di Syriza, in Grecia e, fra poco, di Podemos in Spagna, segnerebbe il ritorno in grande stile delle destre squadristiche nel sud dell'Europa e porrebbe le basi per nuove tutele delegate di incerta sostenibilità. Mentre l'imperialismo finanziario si infrange sui confini russi e si autoalimenta, ma anche, entropicamente, si autodistrugge, nelle società che furono diffusamente ricche, i sintomi della regressione morale e culturale si fanno sempre più evidenti.

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