venerdì 20 febbraio 2015

Insane parvenze.

L'arte e la bellezza dell'Italia sono danneggiate dagli immigrati, sentenzia una consigliera regionale lombarda. Intanto a Roma una rappresentanza della barbara Europa del nord devasta un contesto urbano ignara ed incurante della bellezza e della storia che calpesta. Non finisce qui, sentenzia un Sindaco imbelle. E invece finirà proprio così; se i vandali saranno rimpatriati - e lo saranno - l'Olanda non si periterà di perseguirli al posto nostro: il danno lo hanno fatto qui e prevarranno su tutto i biechi calcoli economici. La richiesta greca di proroga degli aiuti per un altro semestre è una levantinata, il nein tedesco una rappresentanza estorta a tutto il resto dell'Europa. L'Unione europea è solo un fortilizio monetario, nel quale la nazione più forte esercita potere e facoltà sanzionatrici. O Roma o morte, se Dio vorrà. Così le milizie scalze dell'IS, mentre il governo italiano da vessillifero di una guerra con le truppe degli altri, in quarant'otto ore diventa il capofila dello sforzo diplomatico internazionale: siamo pronti a combattere...siamo pronti a trattare con i diplomatici del IS. Quest'ultima, testuale affermazione è di Gentiloni e di ieri. Non ce ne era bisogno, ma dimostra come siamo pronti a trattare con tutti, circostanza per circostanza e momento per momento. La crisi economica che devasta il mondo ed esclude un' altra generazione..e poi un'altra, in interi continenti, dalla salute e dalla sussistenza, cerca di confondere le acque in una serie di guerre a tappe - ha ragione il Papa - suscettibili di degenerare di momento in momento. Dal partito della nazione di Renzie all'alleggerimento berlusconiano in Mediaset e nel Milan, per procedere alla fusione-incorporazione di R.C.S. ( a sua volta controllante di Bompiani e di Adelphi ) in Mondadori dell'assenteista presidentessa Marina. Berlusconi diversifica e seleziona: dalla cultura di massa a quella almeno scolarizzata ( ma l'Adelphi rappresenta qualcosa di più ). Comunque in maggioranza nelle TV commerciali, acquisisce il monopolio nell'editoria, in un settore non destinato solo all'esiguo numero di lettori italiani, ma al mercato della cultura non scolastica di tutto il mondo. Un assorbimento ed una successiva "razionalizzazione" dei costi pericolosa per la varietà delle opzioni che la linea editoriale consente di manifestare e che veicola, filtrandola all'origine. Lo scopo della divulgazione culturale è squisitamente commerciale, secondo strategie di marketing che tengono nel dovuto conto le propensioni manifeste e i target monitorati della richiesta libraria e degli ebook, ma la dominanza presuppone una possibilità d'indirizzo sovranazionale e vicaria a veicolazioni di arcane "osservanze". Ai blogger e al coraggio degli autori, alla diffusione, casomai disordinata, delle opzioni, il compito di sparigliare il gioco.

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