lunedì 30 giugno 2014

La realtà è nuda.

Tre giovani israeliti sono stati sequestrati e subito dopo uccisi in Cisgiordania dove facevano l' 'utostop, reduci da un convegno religioso. L'espressione israeliti=ebrei è appropriata perché uno dei sacrificati era americano. Subito dopo il ritrovamento e dopo un breve atto di contrizione, il Governo israeliano ha deciso di annientare Hamas, attribuendole il triplice omicidio, per il quale ci si aspettava, invece, una lunga detenzione ed uno scambio con prigionieri palestinesi, come era avvenuto, dopo cinque anni, per un imprudente caporale dell'esercito. La vendetta biblica, che gli arabi replicheranno e che i costumi tribali - come nel nostro mezzogiorno profondo - associano ai rapimenti od al sacrificio del nemico, sta per abbattersi sui palestinesi, indiscriminatamente. Alcuni attivisti sono già stati relegati a Gaza, a dimostrazione che il campo di concentramento rivierasco, però inaccessibile, è una prigione a cielo aperto per tutti i possibili oppositori dei Giudei. Ridicole note, che vorrebebro essere diplomatiche, mentre l'eccidio sta per ricompiersi, recitano parole di sdegno e di solidarietà, oltreché di condanna verso "coloro che rifiutano il dialogo", identificati questa volta su di un versante solo. Di costoro, contro i tre giovani inconsapevoli di un atroce destino, ne sono già stati uccisi quattro. L'insipienza internazionale verso una condotta insopportabile da ambo le parti, per l'influenza degli interessi petroliferi - non certo nei confronti dei palestinesi - e della potente comunità ebraica di New York ( l'Europa non conta )lascia ancora una volta le parti a misurarsi sul piano della ferocia, in attesa di nuove repliche degli abbracci e della piantagione di alberelli propiziatori, da parte e in luoghi estranei alla contesa ed ai suoi lutti.

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