sabato 14 giugno 2014

La deriva autoritaria e i suoi pittoreschi oppositori.

Corradino Mineo è stato esautorato dai suoi ruoli istituzionali perché ha eccepito circa le intenzioni anticostituzionali di quello che si può già definire il renzismo plebiscitario. Il berlusconismo, al confronto, è stato ben poca cosa ed è normale che alcuni parlamentari lo contestino apertamente. Se potessero ancor farlo all'interno delle correnti di una volta...il renzismo non esisterebbe. Ma quel sistema di democrazia mediatoria era diventato paralizzante. Per questo, in ogni ambito, si prendono le più strampalate decisioni e poi se ne propagandano le cause in modo da escludere le proprie responsabilità. Anche Corradino, quando era inviato di RAI 3 e direttore di RAI News, indulgeva alle censure: fece in tal guisa, quando, pur sponsorizzando uno speciale di Michele Santoro dal PalaDozza di Bologna, oscurò l'intervento di Daniele Luttazzi, un altro dei tanti epurati della RAI, per poi riprendere con gli sproloqui fintamente antisistema dei Travaglio, dei Santoro et similia. Anche Renzi ha il suo gineceo. A chiedere la messa in mora di Corradino è stata la popolarmente properosa Anna Maria Boschi, Ministro di un Ministero che non so. Nel generone nazionale non cambia niente perché non esistono i presupposti perché questo avvenga, ma sono evidenti i caratteri dittatoriali che il corso renziano vuole assumere; quegli stessi caratteri che Berlusconi non riuscì mai ad interpretare, non avendo un interesse personale a rivestirli, bensì solo uno scopo aziendale e familiare. Berlusconi era in patente conflitto d'interesse, ma che dire di un nominato improvvido fin nell'aspetto e prepotente, osannato dalle plebi, non più per un mediatico riflesso di ricchezza, bensì per ottanta euro, per i quali non c'è la copertura, che va e andrà ricercata in nuove tasse, variamente denominate. Ancora una volta, nella storia italiana, è la sinistra trasformista ad accompagnare le derive autoritarie, che i vecchi e tradizionali rentiers hanno avvertito e fatta propria con pavloviano riflesso.

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