domenica 8 giugno 2014

Nulla più a che spartire.

Settant'anni dallo sbarco anglo-americano in Normandia, perché quell'europa continentale era divisa fra l'orso sovietico e una congerie di nazionalismi asfittici che si erano rifugiati nel nazismo o alleati con esso, dopo averne costituito con il fascismo italiano la base ideologica, non reggeva più agli equilibri e rischiava di sconfinare nel sistema dell'economia pianificata, fumo negli occhi per gli Stati Uniti e per la sua ancella orgogliosa, l'Inghilterra. Da due direttrici opposte, Russi, stremati ma vittoriosi sulle milizie germaniche in rotta e nord americani, corsero ad accapararrarsi quanto più territorio poterono, per porlo, la Russia, a garanzia del suo impero territoriale e della sicurezza ammortizzatrice che le consentiva e, gli Stati Uniti, a contenderle, con un'ocupazione stabile attraverso poderosi contingenti militari, dei decaduti Paesi "alleati", l'egemonia su tutto il continente, che, altrimenti, ne avrebbe sterilizzato i commerci. Giocarono, in quest'ultimo spicchio di mondo, a favore degli americani, le lobby, economiche e religiose, che, mantenendo la loro scelta di fondo, palesemente fascista, si adattarono alla sua rovina, cercando - come fanno ora - di ammortizzarne le ricadute. Settant'anni dopo, la celebrazione ha cambiato i suoi connotati, o meglio, li ha persi: la Germania è di nuovo unita e dominante nell'Unione europea, la Russia sta riconquistando la sua alterità ambigua ed euralasiatica e gli Stati Uniti giostrano, sui flussi finanziari ed economici, in tutto il mondo, ma sono ormai pesantemente condizionati dal debito e contraddetti dalla Cina. Dopo l'improvvisa e per molti versi improvvida liquidazione del comunismo in Russia, gli Stati Uniti hanno dapprima imposto il sogno di un Eldorado finanziario che tutti i più modesti venditori delle banche hanno con violenza pari all'ignoranza, propagandato presso i risparmiatori autarchici dei B.O.T.. Il capitalismo genetico ha provocato una delle sue crisi ricorrenti, all'interno della cui patologia si stanno risistemando i soggetti nazionali, in vesti da protagonista o da comprimario. Quanto, delle culture specifiche, accantonate ma non rimosse, potrà riemergere o quanto dovrà assoggettarsi trasformisticamente alle volontà della cabina di regia, lo vedranno i posteri. La Russia si è affrancata dal nuovo ordine e già ne contrasta l'espansione sul versante orientale, sul quale l'alleanza energetica con la prima potenza finanziaria e capitalistica al mondo, la Cina, che della sua spietata dittatura continua a fare il volano del suo successo, pone seri problemi, soprattutto prospettici agli Stati Uniti. I piccoli e presuntuosi Stati europei, che nulla fecero per autoaffrancarsi dalla potenza nazista egemone, hanno partecipato, da comprimari, alla manifestazione sulla spiaggia dalla quale importarono, in molti ambienti, di malavoglia, la democrazia e il mercantilismo.

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