sabato 7 giugno 2014

Ricordi semplici e onesti

Il 7 Giugno del 1964, il Bologna f.c. conquistò allo stadio Olimpico di Roma il suo settimo e ormai cinquantennale scudetto. La temporalità suggersice che non ci sia proprio nulla da festeggiare; oltretutto è venuta a coincidere con una indiscutibile retrocessione in serie B. Quel giorno era caldo e luminoso ed io, che avevo tredici anni, me lo ricordo bene. Seguimmo la radiocronaca di Nicolo' Carosio che poco lasciava intendere l'effettivo svolgimento dei fatti, fino a quando a metà del secondo tempo, annunciò un calcio di punizione per il Bologna che fu tirato da Romano Fogli, un mediano arretrato dal tiro flebile, che le punizioni non le tirava mai. Fu, in quell'occasione, preciso e Sarti, il portiere nerazzurro, se la vide sfilare, trapassante l'area affollata, alla sua sinistra. Ci pensò a sei minuti dal termine Arald Nielsen, con uno dei suoi dondolamenti verso l'esterno dello spazio stretto ed il tiro dalla parte opposta a sancire la conquista, meritata e contrastata, del titolo a quella bella squadra, nella quale l'allenatore, laureato, dava del lei ai giocatori, in cui si rispettavano i ruoli, dalla cui interpretazione si evinceva la qualità reale o la modestia non truccata di chi li ricopriva. Arbitrò la partita Concetto Lo Bello, che diventerà di lì a poco deputato. La arbitrò bene, come sapeva fare, pur condizionato, come tutti gli arbitri, fino a calciopoli, dalle pretese e dall'influenza dei grandi club. Tre giorni prima era morto Renato Dall'Ara, il Presidente di quella squadra che giocava come solo in paradiso si era soliti fare. Fulvio Bernardini, già aggiudicatario di una scudetto con la Fiorentina, dedicò quella vittoria ai bolognesi, "gente semplice e onesta". La stessa che continua a tifare per i colori rossoblu.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti