lunedì 30 giugno 2014

Colpevoli rimozioni.

Hannibal Lecter esiste, sia pure - talvolta - in forme infantili(?) ed attenuate. Lo dimostra l'impenitenza nel mordere del centravanti della nazionale uruguaiana, tale Suarez. Ma esistono pure altre forme di crudeltà che non so definire scientificamente, ma che attingono i loro significati, in una fase indefinita dell'evoluzione umana e che vengono alla luce- quando vi giungono - dopo la morte impunita dei protagonisti. Costoro, durante la loro vita, sono talvolta dei trascinatori di spettatori, la loro patologia non è mai rilevata, le loro malefatte non sono mai denunciate; l'ambiente che li circonda si mostra omertoso e complice, perchè, che non se ne sapesse nulla è difficile da sostenere. Jimmy Saville. uno dei più seguiti presentatori della BBC, ha stuprato almeno duecento persone, dai cinque ai settantacinque anni, ha praticato sesso con cadaveri negli obitori degli ospedali presso i quali prestava la sua opera di volontario, non ha trascurato abusi sui degenti e sul personale infermieristico, soggiogato dalla sua notorietà e attratto dalla sua presenza nelle corsie. Aveva anche l'abitudine di asportare gli occhi di vetro che rilevava su alcuni cadaveri per farsene dei ciondoli o degli anelli. A ottantaquattro anni è morto, dopo una vita votata al suo piacere insano e sadicamente dominante, rimpianto e celebrato da schiere di seguaci televisivi. Il controllo sociale, nei suoi confronti, non è mai stato esercitato, le categorie che non era in grado di minacciare, lo ignoravano, coloro sui quali riusciva ad esercitare una perversa influenza, lo subivano in silenzio, salvo, a morte avvenuta, cominciare a sussurrare, fornire particolari, denunciare singoli episodi, dai quali la polizia ha ricostruito il puzzle. C'è un intreccio simbolico fra questi atti, etologicamente arcani e l'espressione pubblica, infingitoria e ipnotica di uno show men, a modo suo dandy e fuori di testa come il giovane protagonista di "Arancia meccanica", nello scenario londinese di Jack lo squartatore, nel quale aveva trovato ricetto anche un nostrano maniaco potentino, che, dopo aver ucciso una adolescente sua coetanea ed averne occultato il cadavere per decenni sotto il campanile del Duomo cittadino, così bene che era "sfuggita" a operai al lavoro e a due parroci succedutisi, si era ripetuto con una sua vicina di casa nella capitale inglese. Aveva l'abitudine di tagliare ciocche di capelli, all'improvviso, alle ragazze ed alle donne: l'ha fatto indisturbato per quasi quarant'anni. Con queste mostruosità, evidentemente, si convive facilmente, soprattutto - pare - se circonfuse di notorietà o se espressione ( degenerata? ) di famiglie influenti, anche o soprattutto in ambiti ristretti. Poco importa dei risarcimenti riservati ora alle vittime note, tratti dall'incanto del patrimonio del defunto. Resta sconosciuto l'iter storico-eugenetico, lo stop fotografico di un'evoluzione fissatasi in un'allucinazione, come, circonfusi di pietà che non spiega, esistono casi di trogloditi sedati e inseriti in comunità ad hoc, taluni incapaci persino di espressione verbale, sulle cui negate stimolazioni sessuali si costruiscono retoriche crudeli o pericolose. Se non altro, da questa vicenda, nota solo perchè noto è stato il suo protagonista, si evince che i trogloditi possono essere anche intrattenitori di masse, che gli demandano inconsapevolmente i richiami a quelle cristallizzazioni di inciviltà e di gaudio sadico che in loro sono state solo rimosse.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti