domenica 1 giugno 2014

L'Italia in deroga.

Chiedilo a loro. recita così la costosa propaganda cattolica a favore del riconoscimento dell'8/°° alla Chiesa cattolica italiana. Ma, a spulciare i resoconti contabili, ci si rende conto che quasi nulla viene direttamente conferito all'assistenza, per la quale ci si vale di altri ristorni statali senza che nessuno, nemmeno il massone Mario Monti, sollecitato dalle commissioni europee, abbia messo efficacemente mano alla questione. Dal fisco, dunque, la Chiesa continua solo a ricevere, come tanti altri Enti fioriti o tramandati durante la Prima Repubblica, a dire il vero. Il miliardo di euro che viene attribuito, ogni anno, ai preti è frutto di un calcolo globale sulle astensioni ( il 60% ,) il 90% del quale finisce nelle casse vaticane. Dato che i cattolici espressi in Italia sono tre per dichiarazione e che le altre confessioni od associazioni ne assommano uno ogni centomila, è chiaro che tutta la torta o quasi finisce nella capaci pance di Vescovi e Cardinali. Fra i possibili beneficiari, vengono omesse le comunità islamiche, destinatarie di altre carità, anzi elemosine o concorrenti troppo pericolose per il cattolicesimo sociologico nostrano? L'11 febbraio 1929, Benito Mussolini, un mangiapreti, però al Governo, come il suo emulo Bettino Craxi, firmò, insieme al cardinale Pietro Gasparri, i patti lateranensi che poi furono inseriti nella Costituzione repubblicana per i realistici buoni uffici del P.C.I., mentre la comunista Presidente dell'Assemblea, Giglia Tedesco piangeva senza ritegno. La questione romana era già stata sanata con la Legge delle Guarentigie, con la quale lo Stato sovrano liberale riconosceva al Papa il pieno esercizio spirituale e, come al solito, ampie esenzioni fiscali ed un cospicuo assegno per il mantenimento del clero di 3.225.000 lire, pari a 13.000.000 di euro. Ma Pio IX non si accontentava e rivendicò anche la Corona, con la "Uni nos", nella quale affermava che la potestà gli era stata affidata da Dio. Il Cav. Mussolini trovò più comodo ed opportuno tacitarlo così, ricevendone in cambio l'unzione ufficiale e pubblica in un Paese dove vigeva una dittatura e dove il Pontefice sapeva benissimo ch erano presenti sensibilità politiche e culturali ben differenti e, in clandestinità, all'opposizione. Il fascismo cadde, il concordato no. Chiarificatrici furono le parole del grande giurista Piero Calamandrei, a proposito dell'art. 7. "Si introducono di soppiatto nella Costituzione norme occulte, in urto con altrettatnti articoli palesi della nostra Costituzione. I Patti lateranensi realizzano uno Stato confessionale, ponendo coloro che professano la religione di Stato in condizione di favore e privilegio giuridico. Fu Bettino Craxi a rilanciare, per mere ed illusorie ragioni di consolidamento del suo potere minoritario e negoziare con la Chiesa il recupero del terreno perduto durante il processo di emancipazione degli anni Settanta, che aveva portato a grandi svolte nei diritti civili: Statuto dei diritti dei lavoratori, divorzio, nuovo diritto di famiglia, aborto e che aveva messo all'angolo il fronte clerico-fascista-democristiano. Un fronte sempre pronto a ricompattarsi, al prezzo di qualunque simonia, anche quando è dormiente sotto la coltre degli interessi celati. Il ladro Bettino, mentre ridava la stura al riflusso politico-economico-sociale, avvertiva il bisogno di un'altra alleanza con i controllori dell'anima nel ritorno alla stasi sociale spacciata per riscoperta del privato, cattiva coscienza del farsi i propri casi, nell'elevazione a norma dell'amoralità familista. Berlusconi, poi, perfezionerà tutto questo. Verrà lo smantellamento della Costituzione repubblicana, ma, scommettete, che, come un rudere antico, ben solido pur nella sua rovina, l'art 7 resterà o sarà sostituito da altro consimile, nonostante il diverso regime fiscale vigente per la Chiesa, cattolica e non, nei Paesi leaders dell'Unione europea? L'Italia è sempre in deroga, almeno parzialmente. Sarà per la nostra ontologica genetica cattolica - almeno per chi non conosce il mondo antico - che scambia tutta questa ignoranza per sistema di potere, fondato e sostenuto su fiumi di denaro, che, come recita il Concordato craxiano, riconosce il valore della cultura religiosa e i principi del cattolicesimo, parte ( bontà sua ) del patrimonio storico del popolo italiano.

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