domenica 18 dicembre 2016

L'antropologia dei popoli.

Il caso Marra, le dimissioni, gli avvisi di garanzia, i vertici aziendali dei 5 Stelle, danno l'idea di un sindaco delegante in tutto e che, nonostante questo,resta al suo posto, o meglio, viene incardinata ad un ruolo delegittimato dai suoi datori di lavoro-imprenditori. Il giacobinismo mediatico dei 5 Stelle, pubblicitario anch'esso, si scontra continuamente con il costume criminale - più o meno diffuso ovunque, della politica italiana e, ammesso e non concesso che le figure apicali ne siano estranee, ignare, non complici ( ipotesi, secondo me, smentita dai fatti ), intrinseco a quel mondo di arrivisti-rapinatori. Tentare a Roma, poi, è paradossale; sembra quasi che più che un coinvolgimento positivo, si cerchi la rappresentazione di un'eccellenza aliena, per pochi eletti, appartenenti, alla Rete in termini mitico-morali e ad un'azienda, con i suoi protocolli regolamentari, in termini operativi e decisionali. L'antitesi della democrazia, resa possibile dalla bulimia plebea e dalla rimozione, fin dall'educazione domestica e d'oratorio, del costume e del senso civico. Come potrebbe la Raggi restare al suo posto, fantaccina di Grillo e Casaleggio Jr e del loro, certamente non disinteressato direttorio, se non avesse già scelto, conformemente, in precedenza, di farsi "proteggere" dai quattro dell'Ave Maria Muraro, Frangia, Romeo e Marra ( arrestato ) contro i quali si erano già dimessi numerosi consiglieri, sempre secondo me, semplicemente scalzati, a favore di altri più protettivi, dalle loro posizioni a tavola? Piombano i capi del Movimento a Roma - in fotografia appare Grillo che mette la mano sulle spalle al Sindaco, che la abbraccia e si prende ogni altra possibile confidenza e che ottenutane l'abiura, la reinvestono per un compito sostanzialemnte sovvertito e ipocrita. La melma dovrà organizzarsi al di fuori del ponte levatoio sollevato e lo farà certamente, mentre la Giunta presenzierà solo alle cerimonie ufficiali ( senza rifornimenti ? ). Comincia, dopo sei mesi, la fase due di un corso ipotetico, con l'immissione di "dirigenti" della Casaleggio & Co., in terra aliena, la cui opera appare, fin d'ora, autoreferenziale. Se da un lato, il putridume politico e amministrativo non fornisce, da se solo, una terapia, che non sia placebo, al suo male, dall'altro, il metodo impositivo, labile nell'arruolamento dei suoi esponenti e ferreo, ma dittatoriale, come quello di un'azienda che pensa solo al suo tornaconto, lascerà le cose esattamente come sono, salvaguardando la sua immagine di facciata, come fanno appunto le dittature, lasciando alle forze prevalenti di assicurarsi o di spartirsi il maltolto, sotto l'egida del diritto formale. La Raggi si era giustamente lamentata dello spionaggio palese ai suoi danni e si era chiesta che coscienza avesssero sì vili speculatori, indifferenti ai traumi che apportavano a suo figlio. Adesso, per rimanere in sella, fa abiura e resta a fare da bersaglio-icona dei suoi padroni. Indice di una mentalità. Diceva Marra: non posso perdere potere; faccio quello che voglio, Virginia mi copre...in cambio di protezione, evidentemente. L'antropologia dei popoli non cambia col rigore comunque controriformistico di Bepep Grillo; in fondo è bastato un pentimento, neppur pubblico, ma nel confessionale di una riunione ristretta.

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