lunedì 5 dicembre 2016

E' stata l'affermazione dell'esigenza del dibattito.

La Costituzione si è rinsaldata, dopo le fratture e le amputazioni degli ultimi ventitre anni. L'Emilia Romagna e la Toscana attestano, almeno in questa materia sulla quale si sono scontrati gli assetti di potere, il clientelismo interno, la forza specifica, parziale e bottegaia, degli apparati autoreferenziali superstiti. Il Trentino Alto Adige ha fornito un voto scontato: : è in Italia per modo di dire e, pur traendo da questa anomalia, di cui la parte italiana, trentina, ha sposato solo l'utilità(rismo) - Cesare Battisti si rivolterà nella tomba - un vantaggio doppio, ha sottolineato il suo egoistico semi-separatismo. Milano ha significato gli interessi dell'alta finanza, interpretati dai "travet", come quasi sempre accade. E' un risultato netto e ci voleva. Adesso, dopo aver evitato l'autoritarismo e la semplificazione - ben rappresentato dal piglio solitario, toscanaccio, del paffuto Renzie - che avrebbe inanellato una serie di candidati, collaterali o successori del pupone, verso una deriva all'italiana, pur nella contraddizione delle intenzioni, speculari alla melassa politica, lo spirito giuridico, scaturito dall'abbattimento di una dittatura, è stato conservato. Adesso si dovrebbe puntare sulla qualità, in campo economico, ma soprattutto in campo giuridico e avere fiducia in un popolo che tante volte ha corretto con chiarezza le approssimazioni di un potere venduto e plebeo. Il dibattito può riprendere se gli interpreti saranno all'altezza: è il momento, ancora una volta, dell'impegno.

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