mercoledì 7 dicembre 2016

Il Bronx della Germania.

La statistica sulla povertà incipiente è spaventosa: il degrado economico di quasi la metà delle famiglie, taciuto e sbeffeggiato attraverso battute demenziali, sta per compiersi. Almeno per una generazione non ci sarà possibilità di recupero e, alla luce del fervore accumulatorio, da riporre in sicuri forzieri, per le proprie di future generazioni, apettative diffuse non se ne intravedono. Poi, il combinato disposto della malandrinate si incarica di sovvertire le previsioni, ma chi meglio sta, normalmente, ha agio di attrezzarsi in maniera adeguata. Lo sprofondamento delle classi popolari è spaventoso perchè porterà con sè ogni aspettativa di affinameto, di istruzione e realizzaerà, per via indotta, quanto ci si proponeva di perfezionare per via legale, "costituzionale" addirittura. Il costituzionalismo degli stenterelli, appunto. Dalle latebre dell'ignoranza e dello stentato menage di sopravvivenza, riemergeranno tutti gli archetipi popolari più retrivi, forse modificati dalle recenti, traditrici, parole d'ordine, il senso trascendente e religioso più speculativo che, se oggi odora di francescanesimo politico, domani potrebbe tranquillamente riattestarsi sulla gerarchia dogmatica. la destra economica, politica e sociale infatti rimpiange i bei tempi delle scomuniche, che contribuivano a creare l'humus della repressione. Che Jorge Bergoglio sia sincero o meno, non importa: è vecchio e, dopo la sua parentesi, i tempi potrebbero già essere maturi per ritornare al tradizionale e, se non lo saranno ancora, pazienza: avanti Francesco II. La perdita dei diritti sul lavoro è stato il prologo, il depauperamento delle risorse nelle famiglie operaie, il seguito, la liberalizzzazione del gioco d'azzardo, il continuum; il prossimo passo è preconizzato dalle statistiche. Qualcuno, molti nascono, oggi come sempre, per essere strumento altrui: la migrazione verso i lustrini porta solo alla degradazione personale e sta per coniugarsi con la disillusione interna, mentre, respinti dai residenti, come a San Basilio a Roma, le famiglie degli immigrati costituiscono una riserva, trascurata ma inesplorata, di valori crepuscolari in contraddizione ed in lotta con l'influenza maercatista. L'esplosione della pubblicità, in ogni ambito e frangente, ha del grottesco: la facoltà di spesa si è talmente inaridita che le "occasioni" giocano esclusivamente su ribassi per merce obsoleta, per simboli depotenziati ai quali anche i poveri e gli ignoranti, non vogliono rinunciare, perchè rappresentano la loro ridotta personalità e la loro residua considerazione familiare. Nei quartieri popolari, nelle case popolari, non vogliono più famiglie di immigrati, arabi e negri in particolare. Da San Basilio, A Roma, a Gorino, nel ferrarese, in zone, cioè, più marginali che mai, già per se stesse, il razzismo istintivo e il bullismo che ne consegue, soprattutto sui bambini, non conosce mediazioni, che, se intervengono, nascondono il rifiuto e la violenza potenziale, che diventerà effettiva, tanto, quanto durerà l'occupazione degli spazi comuni. Il senso di solidarietà fra i poveri è una favola utopistica, recitata nelle campagne fra le familgie devote, senza per questo venire a capo di nulla, se non a trascinarsi, ancora per un po', nell'illusione di un affetto. Non che ai piani alti siano disposti ad accogliere frotte di improvvisati inquilini: lì, il problema non si pone, la lotta etologica viene lasciata alle periferie, per poter sempre dire che si tratta di classi inaffidabili, impresentabili. I più molesti, nelle contese condominiali, nelle omertà ambientali, nelle camorille e nei governicchi fra sodali, sono proprio i condomini e i cortili popolareschi, a smentire qualsiasi forma di sussidiarietà. Restava, un tempo, solo la fede politica, oggi appaltata ora alla destra sociale, ora alle promesse di turno, domani all'estrema sinistra dentro e fuori dal parlamento, ingrossata, come un fiume in piena, dall'impoverimento galoppante. Sempre a Roma, dove la predominanza si misura sulla muscolatura da palestra e sull'esercizio della violenza su simboli alieni, indifendibili, in agglomerati di tristi primitività, grandi come una città media, in una coltura di ignoranza, di telefoni, computer e videogiochi. Le scuole, in questi quartieri, assomigliano a quelle del Bronx di New York: graffittate, sudicie, con gli arredi istoriati o a pezzi, reticolo di marginalità ed esclusione, e, proprio per questo, alla facile ricerca di qualcuno ancora più vulnerabile, al quale far sentire il peso del rifiuto. L'europa del sud, Francia compresa, sta diventando un clone dell'Inghilterra, che ne è uscita. Anche l'Irlanda non è messa meglio: a parte i ceti ricchi, è il Bronx della Germania

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