mercoledì 14 dicembre 2016

Il professor di chimica, provando e riprovando, s'accorse che lo stronzio precipita cagando.

Renzi e la sua accolita tosco-emiliana hanno costituito un governo di minoranza istituzionale. Paolo Gentiloni governerà con tutti i ministri renziani, tanto, quanto Gianni Letta. Come il predecesssore immmobile di Renzie, non farà niente, fino al benservito, quando il suo mentore si riterrà abbastanza rigenerato da ritornare in pista. Ma ci tornerà? In pista si, ma per sfracellarsi: se ciò non accadrà, l'Italia se lo sarà meritato. La mancanza di qualità, il dispetto e l'ignoranza ( la tabe maggiore, madre delle altre due ) sono la cifra di un paese eterodiretto, nel quale mediocrissimi interpreti intravedono la possibilità di esercitare un potere - da quei mentecatti che sono - e di arricchirsi. La qualità del dibattito deve concentrarsi nella società civile e trovarvi i suoi interpreti. In questa fase, la rappresentanza istituzionale conta niente, è anzi controproducente. Tutte le tossine arrivistiche, a livelli presenti anche durante la prima Repubblica, ma mai privi di anticorpi politici, come ora, si sono liberate e concorrono al depauperamento del livello di interlocuzione indigena e mondiale: basti pensare al ministro poltronista, Angelino Alfano agli esteri. Degno ministro incolto di un'Italia che non conta niente. Vanno lasciati soli ed ignorati, non per far loro danno, ma perché la qualità della nazione non è più rappresentata. La consigliera di Coalizione civica, Emily Clancy, aveva proposto e fatto approvare, a Bologna, il criterio di selezione anonimo dei candidati a ricoprire ruoli poubblici, secondo una metodologia, appresa durante un corso universitario biennale presso gli alti studi giuridici di Londra, in maniera da impedire favoritismi, l'autentica lebbra del mondo del lavoro, pubblico e privato, italiano. Si voleva che, almeno, la selezione pubblica fosse equa sul piano delle competenze e del merito culturale e il Comune di Bologna, unico in Italia, l'aveva adottata, pur provenendo da un consigliere di minoranza. Si dev'essere scatenato l'inferno, nel pollaio democratico e, ieri, se ne sono miseramente usciti con la revoca, o almeno la dichiarata intenzione di farlo, del provvedimento, che avrebbe svelato, solo alla fine, l'identità dei candidati. Secondo un uso plebeo della dialettica, un non so chi ha usato una delle tante frasi fatte della sinistra spartitoria, nella quale delle massaie, attraverso le quote rosa, si attribuiscono e si scambiano dei posti di comando molto ben remunerati:...se la Clancy vuole fare della demagogia..Infatti, la scusa agitata consiste nello statuto del Consiglio comunale bolognese che prevederebbe una parità di genere fra i promossi, a prescindere dalla capacità d'intendere e di volere dei candidati e delle candidate, tutti e tutte espressione degli equilibri interni ad un apparato di potere. La mentalità di questa gentuccola si evince dall'atteggiamento del neo ministro dell'Istruzione e dell'Università, una ex sindacalista che si è attribuita - non richiesta - un titolo di laurea sociologica, per aver frequentato una sorta di corso di aggiornamento interno al sindacato o a qualche altra associazione para-professioanle. Giuseppe Prezzolini, ad esempio, non era laureato, ma sarebbe stato un ottimo ministro dell'Istruzione ed anche dell'Università, per le sue conoscenze profonde e non burocratiche, acclarate in patria e all'estero. Ma la grossolana, anche nell'aspetto, neo ministra,non dovrà fare altro che burocratizzare ancora di più ruoli, cattedre e carriere e, in questo senso, una sindacalista, che crede di essersi laureata, può andare benissimo. Per di più, l'unico minstro rimosso del precedente governo è stata proprio la precedente titolare della pubblica Istruzione, a completare il quadro della considerazione in cui è tenuta, in Italia, la cultura. La stessa che ne nutrono i regimi. Meglio non diffonderla, tanto il titolo serve solo da viatico formale per dei posti prenotati: gli altri vadano pure all'estero. Maschi e femmine - ma chissà che casino da neurodeliri avranno fatto le femmine e, comunque, tutti coloro che aspirano a ricoprire un incarico da frasi fatte, si sono coalizzati, in attesa di dilaniarsi in sede di assegnazione: che cosa accadrebbe se risultassero investiti/e, ad esempio, cinque donne su cinque candidati o viceversa? Che avremmo cinque personalità adeguate e motivate al meglio, attraverso l'indipendenza e questo terrorizza più della conoscenza, perché è un suo precipitato.

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