domenica 4 dicembre 2016

Il cappotto rivoltato.

La lotta economica si è ancor più volgarizzata. La raccolta orizzontale arruola ingenui e grossolani contributori che appesantiscono l'operatività secondaria. la concitazione induce superficialità e fa felici i truffatori informatici, soprattutto quelli con i provider all'estero. I vetrinisti dei negozi apprestano le imperdibili occasioni: su un set di prodotti viene apposto un prezzo, che è relativo solo ad un elemento; il cliente se ne accorge solo dopo aver fatto l'ordinazione. Le commesse distaccate, stanno al gioco per quattro soldi. Quelle delle boutiques fanno marchette con i clienti frequentatori od accompagnatori delle loro mogli. La prostituzione informatica è un reticolo organizzato: esistono agenzie che provvedono al reclutamento e alla pubblicità. Le escort itineranti sanno a chi rivolgersi, piazza per piazza. Lo sfarinamento della società si accentua ed offre suggestioni ai comerciali marginali, mentre il lavoro si fa prestazione occasionale, con turnazione o in cifra secca. Le famiglie compensano - ma sarà l'ultima volta - il default dei figli che si sono sposati, hano figliato a loro volta e vogliono, a prescindere, tutti i beni di consumo diffusi fra i propri amici e sodali di classe. Gli industrialotti ancora aperti, con i capannoni affittati e decine di operai licenziati nel corso della crisi, vanno agli incontri di lavoro su macchinoni in leasing, "per stare alla pari" e poi limano su tutto, anche sulle spese connesse. E' in atto una lotta incivile, imitatoria, la parte più arcaica del nostro cervello, quella rettilaria, ha ripreso il sopravvento. La crescita civile è interrotta da vent'anni e la generazione decivilizzata è ormai adulta e si misura con una condizione immutata, ma non più compensata da una efficace rete di servizi. Anche nelle corsie d'ospedale si pratica l'eliminazione degli invalidi e dei "fastidiosi", contando su di un'utenza stabile, alla stregua degli impresari delle pompe funebri. Chi non vuole o non può lasciare la sua famiglia, deve arrangiarsi con lavori di strabalzo, sfruttati e sottopagati; chi può emigra come un tempo, taluni per aspettative frofessionali, inibite, in Italia, dal clientelismo. L'algoritmo adegua gli affari ad una statistica decrescente: prestarsi al lavoro, in queste condizioni serve a perpetuare un sistema ingiusto..ma di sciopero politico chi ne parla più. Eppure, la linea di galleggiamento della classe lavoratrice è stata mantenuta, per generazioni, con questo vituperato strumento, che talvosta era abusato, ma senza il quale l'inaridimento delle prospettive sarebbe stato solo anticipato. Al superamento della crisi, che, in queste condizione di mancanza di opposizione sociale, non finirà mai, essendo uno degli strumenti, involventisi su se stessi, del capitalismo, la condizione dei lavoratori non migliorerà e la società si stabilizzerà nel disordine periferico e nella violenza organica, nelle ridotte dell'esistenza, a cui si opporrà la violenza frustrata della "madama" in divisa e la stizza dei sentenziosi in toga. L'attività investigativa, all'epoca dello sprofondo di bilancio, si focalizza sui sequestri dei beni mafiosi, che vengono dati in concessione a strane associazioni private di volontariato che diventano, per questa via, ricchissime. I miliardi di euro di questa economia protetta ritornano nel possesso fiscale dello Stato. Le strade si popolano di famiglie appiedate, nere o arabe: sono i poveri dell'attuale società: quando ero bambino erano costituite da indigeni sfavoriti, da "figli di nessuno", il cui costume depresso fu scompaginato dal "boom economico", che impose la motorizzazione di massa e preparò il terreno alla contestazione del '68 e del '77. Molti, nelle periferie operaie, non hanno conosciuto novità ed ora convivono con gli immigrati. Chissà se il capitalismo, adattato, da noi, al clientelismo ed al familismo, provvederà, prima di un'altra crisi, ad un altro "boom" ( grillino? ) anche per loro. Beh, credo, per loro, no.

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