venerdì 3 aprile 2015

Resurrezioni storiche.

Nel mondo in competizione dinamica, succeduto al crollo politico e militare dei blocchi, l'islamismo ha preso il posto della geopolitica atomica. Si tratta di un fondamentalismo regressivo che cerca di portare indietro le lancette del tempo e di ristabilire sui territori storici dell'Islam i costumi atavici che il Corano raccolse e sedimentò nel Super Io dei popoli che gli furono soggetti "in progress", secondo un piano d'espansione guerresco che non aveva altra ideologia e propaganda che quella della sottomissione alla rivelazione del Profeta e che, per questo, doveva cancellare tutte le sovrastrutture culturali e psicologiche importate dagli infedeli, favoriti dagli apostati. Ecco la spiegazione rozza del jihadismo, nelle sue versioni arabe, persiane, africane e nelle sue appartenze al network di Al Qaeda o del IS. Rotti gli argini delle dittature laiche del Partito Bahat e intrapreso un tentativo di emulsione delle plebi arabe nel calderone finanziario e deconomico occidentale, le forze latenti delle milizie di Allah si sono risvegliate ed imperversano, non tanto per il mondo, dove hanno portato a termine azioni circoscritte, ad eccezione di quella, forse fortuita nelle sue dimensioni, delle Torri gemelle, soprattutto nelle loro regioni d'origine, dove hanno preso a contestare costumi ed alleanze dei Governi e delle dinastie al potere. Il sistema economicamente e, all'occasione, anche militarmente imperialistico degli Stati Uniti non dissimula neppure più il gioco e concima per poi rafforzare il radicamento di questo non imprevedidibile movimento. Al-Shabab e Boko Haram in Africa a scombussolare le nazioni filo-occidentali dei dintorni e la Nigeria medesima, per la sua parte musulmana contro quella cristiana dipinta come l'avanguardia dello sfruttamento neo-coloniale delle risorse energetiche. L'iconoclastia verso le opere d'arte e la soppressione dei cristiani ( non dimentichiamo che, dopo il nazismo contro gli Ebrei, ci sono stati i Serbi contro i Kosovari, gli Hutu contro i Tutsi ed ora gli islamisti ) segna un ritorno all'antico per quanto riguarda contegni particolaristici, tesi ad escludere qualsiasi possibilità di contaminazione con il mondo moderno. Prima. i Turchi avevano sterminato gli Armeni, ma ancora lo negano. Gli stessi ebrei sionisti di Israele mostrano in questi frangenti la loro tradizionale natura vittimistica, anche in prospettiva, da cui deriva l'intransigenza bellicista contro qualsiasi Paese della loro area di riferimento che voglia emanciparsi dalla sudditanza e dall'autorizzazione degli israeliani e degli americani prima di intraprendere opere di incremento della capacità competitiva civile e militare. Il patto che Obama ha voluto stringere con i persiani e la conseguente revoca delle sanzioni economiche hanno suscitato la rigida ripulsa del Governo di Israele, solo contro tutti, ma indomito nelle sue asserzioni e preoccupazioni.Il giorno prima dell'esame delle commissioni dell'Unione europea, Tsipras incontrerà il "sanzionato" Putin a Mosca per trattare di forniture a prezzi scontati e di una ritrovata solidarietà antieuropea, nel nome dell'ortodossia religiosa. Ecco riemergere la maschera del comune sentire religioso, a nascondere l'incapacità di far fronte alle pretese di una burocrazia finanziaria. Il pretesto jihadista non è l'unico e il mondo non può adattarsi al pensiero unico, che interessa solo chi vuol far fruttare la sua preminenza economica sul terreno diplomatico e, domani, delle alleanze militari.

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