giovedì 9 aprile 2015

Cecità testarda.

Alexis Tsipras e Vladimir Putin si sono incontrati per un giorno a Mosca e hanno stretto un patto sottile, per il quale la Grecia, già saccheggiata quanto a infrastrutture turistiche dalla Germania, diventerà l'hub di veicolazione del gas russo verso i partners di Atene nell'Unione europea, aggirando ed escludendo l'Ucraina dal servizio e dal furto del gas lungo il percorso. Così Putin, che ha escluso aiuti diretti ad un membro dell'Unione europea, da un lato mette al freddo l'Ucraina arancione e dissestata, fornisce un valido aiuto alla Grecia e si insinua, come un cavallo di Troia, nel fortilizio angusto dell'euro, dal quale sarà difficile scacciarlo, a meno che non ne esca anche la Grecia. Con perfetta tecnica leninista il vecchio 007 ha sfruttato in un colpo solo tutte le contraddizioni e gli egoismi degli euroburocrati. La strategia putiniana si è coniugata con il levantinismo tattico di Tsipras, che, secondo me, non poteva fare altrimenti senza ridiventare la brutta copia dell'odioso governo del falsificatore di bilanci della destra, Samaras, che sull'altare degli interessi di una minuscola oligarchia di evasori fiscali aveva mandato al macello il suo popolo, rinunciando immediatamente al ventilato referendum sui sacrifici, dopo che i maggiorenti rappresentati a Bruxelles avevano opposto un assurdo ed inqualificabile diniego. Il gioco si riapre e subito si allarga, per l'azione di un governo eletto a questo scopo dal proprio popolo. La crisi impazza - è proprio il caso di dirlo - ed oggi un imprenditore fallito ha portato con se ( poco importa che lui sia sopravvissuto ) il proprio giudice, uno dei suoi avvocati, il socio ritenuto corresponsabile. L'ha scampata per caso un nipote. Come sia stato possibile che si spargesse sangue nel tempio per il sacrificio dei reprobi, a me non importa un fico secco. Lo stesso Presidente Mattarella, altrimenti fino ad ora encomiabile, ha usato toni da Sommo Sacerdote, in difesa di quella sovrastruttura sociale che è il diritto, come è evidente soprattutto di questi tempi. Non importa dove una "giustizia soggettiva e vendicativa" si esercita: non è infatti la prima volta ed ai fini pratici nulla cambia se i caduti si trovano in Tribunale o sulla pubblica via. " Che non si ripeta mai più!" Se non si ripeterà in tribunale, si ripeterà nelle Università, nelle case private e negli uffici, come è già accaduto, a grappoli, durante la recente storia nazionale. La violenza dei tempi, l'egosimo censitario, la spietatezza bancaria e il formalismo giuridico, non sono in grado di anestetizzare gli animi esacerbati di tanti individui. Fra l'altro, il gesto era stato preordinato da un anno e mezzo e conseguentemente portato a compimento, come il suicidio in compagnia del pilota tedesco. "Dio acceca chi vuole perdere". Purtroppo ha accecato un'intera società.

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